Home => Ricette di cucina => CUCINA FUTURISTA

La cucina futurista

La cucina futurista
Filippo Tommaso Marinetti
Tu sei in: home ricette di cucina cucina futurista

«Contrariamente alle critiche lanciate e quelle prevedibili, la rivoluzione cucinaria futurista, si propone lo scopo alto nobile ed utile a tutti di modificare radicalmente l'alimentazione della nostra razza, fortificandola, dinamizzandola e spiritualizzandola con nuovissime vivande in cui l'esperienza, l'intelligenza e la fantasia sostituiscano economicamente la qualità, la banalità, la ripetizione e il costo». (nota 1)

La cucina futurista

«Questa nostra cucina futurista, regolata come il motore di un idrovolante per alte velocità, sembrerà ad alcuni tremebondi passatisti pazzesca e pericolosa: essa invece vuole finalmente creare un'armonia tra il palato degli uomini e la loro vita di oggi e di domani. Nasce con noi futuristi la prima cucina umana, cioè l'arte di alimentarsi». (nota 1)

«Vi annuncio il prossimo lanciamento delle cucina futurista per il rinnovamento totale del sistema alimentare italiano, da rendere al più presto adatto alle necessità dei nuovi sforzi eroici e dinamici imposti dalla razza. La cucina futurista sarà liberata dalla vecchia ossessione del volume e del peso e avrà, per uno dei suoi principi, l'abolizione della pastasciutta. La pastasciutta, per quanto gradita al palato, è una vivanda passatista perchè appesantisce, abbrutisce, illude sulla sua capacità nutritiva, rende scettici, lenti, pessimisti. E' d'altra parte patriottico favorire in sostituzione il riso». (nota 1)

Abbiamo voluto iniziare questa rubrica con le stesse parole di Marinetti, il fondatore della cucina futurista che aveva poche e semplici regole:

  1. abolizione della pastasciutta, assurda religione gastronomica italiana in quanto antivirile perchè uno stomaco appesantito non è mai favorevole alla sanità, all'agilità e alla freschezza dell'intelletto e del fisico;
  2. abolizione del volume e del peso nel modo di concepire e valutare un alimento;
  3. abolizione delle tradizionali miscele per l'esperimento di tutte le nuove miscele, apparentemente assurde;
  4. abolizione del quotidianismo mediocrista nei piaceri del palato e di tutti gli altri sensi che comporta: abolizione delle posate per moltissimi dei piatti preparati, l'uso dei profumi per favorire la degustazione; l'uso della musica negli intervalli tra una vivanda ed un'altra per non distrarre il palato; l'abolizione del parlare a tavola; l'uso della poesia per accendere con la loro intensità sensuale i sapori di una vivanda, stimolare la curiosità la sorpresa e la fantasia con la presentazione delle diverse vivande; bocconi che contengano dieci- venti sapori diversi da gustare in pochi attimi; l'uso di strumenti scientifici (ozonizattori, apparecchi a raggi ultravioletti, ecc.) per esaltare il sapore dei cibi;
  5. abolizione delle parole, degli usi, delle consuetudini che ricordino, anche se pur vagamente, tutto ciò che non è italiano;
  6. abolizione delle dosi per preparare le vivande perchè la dosatura deve eccitare la fantasia inventiva del cuoco e perchè un errore del cuoco può suggerire delle nuove vivande.

Un pranzo perfetto secondo i futuristi esige solo due cose:

  • un'armonia originale della tavola (cristalleria, vasellame, addobbo);
  • originalità assoluta delle vivande.

Video ricette futuriste

Fonti bibliografiche

  • Marinetti, Fillia, La cucina futurista - un pranzo che evitò un suicidio, Christian Marinotti Edizioni, 1998;
  • Marinetti, Teoria e invenzione futurista, Mondadori (Collana i Meridiani), 1983.

Note

  1. La cucina futurista - un pranzo che evitò un suicidio, Christian Marinotti Edizioni, 1998;
Trovapiante