PITCAIRNIA
Pitcairnia heydlauffii (Nota 1)
La
Pitcairnia è una bella bromeliacea molto facile da coltivare, che resta fiorita per
molti mesi, rallegrando con i suoi colori l'ambiente che la ospita.
CLASSIFICAZIONE BOTANICA
Regno
:
Plantae
Clado
: Angiosperme
Clado
: Monocotiledoni
Clado
: Commelinoidi
Ordine
:
Poales
Famiglia
:
Bromeliaceae
Genere
:
Pitcairnia
Specie
:
Pitcairnia Feliciana
CARATTERISTICHE GENERALI
Il genere Pitcairnia della grande famiglia delle Bromeliaceae, comprende più di 250 specie epifite, litofite o terrestri originarie dell'America centro
meridionale. L'unica specie che cresce al di fuori dell'America è la Pitcairnia
feliciana, litofita, che si ritrova nella Guinea francese, in Africa.
Sono piante caratterizzate da foglie di un bel colore verde chiaro, strette ed allungate,
spesso ricoperte da spine nella parte inferiore o addirittura, le foglie più esterne,
sono modificate in lunghe spine. La particolarità delle foglie è che sono disposte a formare
una "rosetta centrale" o "pozzetto" dove in natura si raccoglie l'acqua piovana (che viene utilizzata dalla pianta come riserva idrica) e numerosi residui vegetali
ed animali che degradandosi liberano preziosi elementi nutritivi utilizzati
dalla pianta come fonte alimentare.
I fiori si riuniscono in infiorescenze a racemo e sono portati da steli lunghi 20-40
cm, rigidi o ripiegati, protetti da brattee variamente colorate a seconda della
specie e della varietà. I fiori sono generalmente penduli ed allungati, a forma
di trombetta e sebbene siano di breve durata, sono a crescita continua per cui in
pratica le Pitcairnia restano
fiorite per molti mesi all'anno, a partire dalla primavera.
TECNICA COLTURALE
Le Pitcairnia sono piante molto semplici da allevare.
Hanno bisogno di molta luce, anche sole diretto ma non nelle ore più calde della
giornata. La luce è un fattore determinante per poter dare una bella fioritura.
Sono piante che amano l'aria per cui è importante che sia sempre garantito un ottimo
arieggiamento della stanza che le ospita evitando però le correnti d'aria fredda
che non sono gradite.
ANNAFFIATURA
La Pitcairnia ha necessità di un ambiente umido e per tale ragione è importante
annaffiarla non appena il terreno in superficie si asciuga, senza esagerare, in
quanto non gradisce i substrati saturi di umidità e per questa ragione attenzione
a non lasciare ristagni idrici nel sottovaso che non sono tollerati.
Sarebbe importante se per le annaffiature si utilizzasse acqua non calcarea, meglio
se piovana.
In considerazione del fatto che sono piante che amano gli ambienti umidi, oltre a
nebulizzare regolarmente le foglie durante la stagione calda, sarebbe opportuno mantenere
il vaso sopra un sottovaso ripieno d'acqua, facendo attenzione che il fondo non
sia a contatto con l'acqua che evaporando, creerà un microclima umido.
Nella rosetta di foglie, la dove è possibile, deve sempre essere presenta acqua,
possibilmente non calcarea, che va rinnovata completamente una volta alla settimana.
TIPO DI TERRENO - RINVASO
Il terreno da utilizzare per le Pitcairnia deve essere leggero, non calcareo ma
tendenzialmente acido. Una buona miscela potrebbe essere formata da: torba, trucioli
di corteccia, perlite o vermiculite, il tutto in parti uguali.
Il vaso non deve essere di grandi dimensioni ma solo un poco più grande del precedente
e preferibilmente di terracotta che rispetto a quelli di plastica permette al terriccio
di avere scambi gassosi tra il terreno e l'ambiente esterno in considerazione della
porosità della terracotta rispetto alla plastica e quindi anche di "correggere"
eventuali errori di annaffiatura.
CONCIMAZIONE
La concimazione delle Pitcairnia deve avvenire una volta al mese utilizzando un
buon concime liquido che andrà diluito nell'acqua d'annaffiatura, a partire dalla
primavera e per tutta l'estate, dimezzando le dosi rispetto a quanto riportato nella
confezione del fertilizzante. Durante gli altri periodi le concimazioni vanno sospese.
E' opportuno usare un concime che oltre ad avere i macroelementi quali azoto
(N), fosforo (P), potassio (K) contengano anche i cosiddetti microelementi, vale
a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha
pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il
rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per
una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
POTATURA
La
pianta non si pota: si eliminano solo le foglie che con il tempo si danneggiano
o si seccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Abbiate l'accortezza che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato
(preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti della pianta.
FIORITURA
In genere fioriscono a partire dalla primavera e per tutta l'estate e l'autunno.
MOLTIPLICAZIONE
La moltiplicazione avviene preferibilmente per polloni.
MOLTIPLICAZIONE PER POLLONI
Si possono prelevare i numerosi polloni che si formano alla base della pianta. Questa operazione va effettuata nella tarda primavera
prelevando i polloni che hanno una lunghezza di circa la metà o un terzo della pianta
madre facendo attenzione a prelevarli con tutte le radici. Ciascun pollone va quindi
sistemato in un vaso singolo in un terriccio così come indicato al paragrafo "Rinvaso"
e si tratta la giovane pianta come se fosse adulta.
Questi polloni fioriranno nel giro di 1-3 anni.
PARASSITI E MALATTIE
Le foglie si seccano senza una ragione evidente
Questo danno può essere causato da un ambiente troppo freddo o da eccessive annaffiature.
Rimedi: analizzate come avete coltivato la pianta sino a quel momento in base a
quanto riportato nella presente scheda e regolatevi di conseguenza.
La foglie si ustionano
L'ustione delle foglie è causata da una esposizione eccessiva ai raggi diretti del
sole.
Rimedi: spostare la pianta in una posizione luminosa ma lontano dai raggi diretti
del sole.
>Foglie che iniziano ad ingiallire, appaiono macchiettate
di giallo e marrone
Se le foglie iniziano ad ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si
accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono molto probabilmente
in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso. Osservando
attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore
delle foglie.
Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la
mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel
caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un acaricida specifico. Se la
pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per
eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato.
Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.
Macchie brune sulle foglie
Macchie brune sulle foglie soprattutto nella pagina inferiore potrebbero significare
che siete in presenza di una infestazione dovuta a cocciniglie, cocciniglia bruna
o cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente
di ingrandimento e di osservarle confrontatele con le foto riportate, sono caratteristiche,
non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via
facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta
è grande ed in vaso, potete lavarla con acqua e sapone neutro strofinando molto
delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va
risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi
e piantate all'aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da
un buon vivaista.
CURIOSITA'
Il genere deve il suo nome a William Pitcairn, medico inglese ed appassionato di
botanica che visse tra il 1711 ed il 1791.
Note
(1) Immagine concessa sotto licenza
GNU Free Documentation License per gentile concessione di
BotBln