CANNABIS
Pianta dalla quale si ricavano diverse sostanze allucinogene quali l'HASHISH e MARIJUANA
che differiscono tra loro per
la quantità di principi attivi.
Questo articolo contiene informazioni che possono generare situazioni di pericolo e di danno in quanto tratta di sostanze allucinogene. I dati presenti hanno solo un fine informativo, non esortativo ed in alcun caso medico.
CLASSIFICAZIONE BOTANICA
Regno
:
Plantae
Clado
: Angiosperme
Clado
: Eudicotiledoni
Clado
: Roside
Ordine
:
Rosales
Famiglia
:
Cannabaceae
Genere
:
Cannabis
Specie
: vedere il paragrafo “
Principali specie”
CARATTERISTICHE GENERALI
La famiglia delle Cannabaceae,
alla quale appartiene questa pianta, comprende due soli generi: Humulus (il luppolo)
e Cannabis. Da questa pianta oltre che sostanze allucinogene si ricava anche una
delle fibre più conosciute in tutto il mondo: la canapa.
Si tratta di una pianta erbacea, a ciclo annuale, originaria dell'Asia centro-meridionale
anche se oramai è una specie diffusa in tutto il mondo nelle zone a clima temperato.
Il suo apparato radicale è formato da una radice fittonante che si approfondisce
nel terreno anche per diversi metri.
Il fusto è sottile, eretto, ramificato e spesso cavo nella parte superiore e può
raggiungere anche i 4 m di altezza.
Le foglie sono picciolate, lobate-palmate, formate da diverse foglioline più piccole
con i margini seghettati.
E' una
pianta dioica, vale
a dire che esistono piante maschili e piante femminili anche se non sono rari
i casi di ermafroditismo.
I fiori maschili (che portano gli stami) sono raggruppati in pannocchie poste alle
ascelle delle foglie ed ognuno è formato da 5 tepali fusi alla base e da 5 stami.
I fiori femminili (che portano il pistillo) sono riuniti in gruppi di 2-6 alle base
di brattee formanti corte spighe. I fiori compaiono durante il periodo estivo e
l'impollinazione avviene ad opera del vento.
I fiori femminili e le parti limitrofe sono ricoperte di peli (tricomi) che secernano
una resina che, nelle varietà da droga, contiene alte percentuali di THC (vedi sotto)
superiori a quelle dei fiori maschili.

Fiori femminili

Fiori maschili

Fiore femminile a maturazione (ricoperto di resina)
I frutti maturano in autunno e sono degli acheni duri e di forma più o meno rotondeggiante
(foto sotto) e di solito si presentano macchiati dal bruno, all'olivastro, al rossiccio e contengono
al loro interno un solo
seme.
Da questa pianta (ed in particolare dalla specie
C. indica) si ricavano diverse
droghe:
HASHISH
(chiamata
charas
in India) che è la resina pressata ricavata dei fiori ed impastata con miele o grassi
vari e la
MARIJUANA
(chiamata
ganja in India,
kif in Marocco,
dagga o bangi
nell'est dell'Africa) che è una miscela di alcune parti essiccate della pianta,
soprattutto le foglie e le infiorescenze.
Si tratta in entrambi i casi di sostanze
psicoattive che differiscono tra loro per la diversa quantità di principio attivo
con proprietà allucinogene.
PRINCIPALI SPECIE
La classificazione e l'individuazione delle diverse specie è sempre stato
un argomento abbastanza controverso tra i diversi botanici:
Linneo nel 1753
individuò una sola specie di canapa: la marijuana o hashish.
Nel 1924 il botanico
sovietico Janichewsky
classificò
tre diverse specie: la
Cannabis sativa che era rappresentata da una specie
alta, poco ramificata e con portamento spiccatamente piramidale; la
Cannabis indica
con un portamento più contenuto e cespugliosa e la
Cannabis ruderalis molto
contenuta di volume non più alta infatti di 50 cm e senza rami.
Nel 1976 i canadesi
Small e Cronquist
hanno ripreso l'originale classificazione
di Linneo individuando una sola specie, la
Cannabis sativa L.
divisa però in due sottospecie: la
Cannabis sativa e la
Cannabis
indica che si differenziano tra loro per la qualità e la quantità di cannabinoidi
(soprattutto THC) presenti che vengono prodotti dalle ghiandole dei peli sotto forma
di latice che costituisce quindi un carattere tassonomico.
Seguendo la loro classificazione oltre alle due sottospecie individuano anche alcune
sub-varietà:
Specie
:
Cannabis sativa
Sottospecie
:
Cannabis sativa
Sub varietà
:
C. sativa varietà sativa
Sub varietà
:
C. sativa varietà spontanea
Vavilov
e anche
Specie
:
Cannabis sativa
Sottospecie
:
Cannabis indica
Sub varietà
:
C. indica varietà
indica
Sub varietà
:
C. sativa varietà kafiristanica (Vavilov)
Dove la C. indica ha una più alta percentuale in cannabinoidi e quindi è la
specie più usata per ottenere marijuana e hashish.
Le due sottospecie si distinguono per il fatto che la
C. indica ha delle fibre più
sottili, un fusto molto più ramificato, un tessuto vascolare di dimensioni
più grandi, un maggiore contenuto in cellulosa, le foglie molto più segmentate e
maggiori proprietà stupefacenti rispetto all'altra.
Nel 2002 Clarke e Watson
riprendo la classificazione ed individuano una sola specie, la
C. sativa
con diverse varietà, in particolare quelle usate per la produzione di hashish e
marijuana, che andrebbero raggruppate nella specie
C. indica.
In ogni caso, qualunque sia la classificazione che si voglia seguire, c'è da tenere
presente che tutte le diverse specie o varietà si incrociano tra loro dando origine
ad una progenie fertile.
La
C. sativa è stata usata per secoli per la produzione di tessuti, fibre e carta
ed i semi sono usati come mangime per gli uccelli e anche per produrre olio.
STORIA
Come fibra tessile
La
canapa, fibra a tutti ben nota, ha origini molto antiche. Sembra che i primi
ritrovamenti di manufatti si possono far risalire a più di 10.000 anni fa, in Asia.
Diverse testimonianze affermano che le sue fibre venivano usate per la produzione
di tessuti che trovavano ampio utilizzo nell'abbigliamento, nella nautica (corde
e vele) e nella fabbricazione della carta.
A partire dal ventesimo secolo, si è avuto in Italia un sensibile incremento della
superficie coltivata fino agli anni '30 quando la sua superficie è andata progressivamente
diminuendo fino ad oggi rimanendo confinata a pochi ettari.
A livello mondiale è coltivata soprattutto in Asia (Cina e India) e nell'est europeo.
Come stupefacente
L'uso della Cannabis e dei suoi derivati come sostanze stupefacenti ha
origini molto antiche ed è predominio dei popoli medio-orientali dove
venivano usate prevalentemente a scopo terapeutico o per pratiche religiose. Pare
che il suo utilizzo fosse iniziato già in epoca neolitica come lo testimonierebbero
alcuni semi fossilizzati ritrovati in Afghanistan.
Indiani e cinesi
conoscevano le sue proprietà come droga fin dai tempi in cui si
perde la memoria e da questi paesi il loro uso si è diffuso nel vicino Medio Oriente
e da li in tutto il mondo.
Negli antichi testi cinesi
di medicina (2737 a.C.) si cita come rimedio per trattare casi di «disordini
femminili, gotta, malaria, reumatismo, debolezza mentale e stipsi».
Anche in India
se ne faceva uso
fin dai tempi più remoti ed è citato in molti testi di medicina ayurvedica indiana.
Lo stesso
Erodoto la cita nel
libro V delle
Storie.
Pare che
i più famosi utilizzatori
furono gli Hindu dell'India e del Nepal e gli Hashashin della Siria dai quali, secondo
alcuni, prese appunto il nome di hashish.
In Europa
il suo uso come sostanza
allucinogena è relativamente recente, probabilmente dovuto al fatto che in
Europa si diffuse maggiormente la specie
C. sativa mentre la
C. indica,
più ricca di principi attivi stupefacenti, è entrata in Europa molto più tardi nell'ottocento,
probabilmente grazie a Napoleone, interessato a questa pianta per alleviare il dolore
e per i suoi effetti sedativi.
Nel corso del XIX secolo
la medicina
occidentale la adottò come farmaco per la sua efficacia antiemetica, analgesica
e anticonvulsiva ed era facile trovarla nelle farmacie sia in Europa che in America.
In Europa i francesi, soprattutto le classi intellettuali, furono i primi che iniziarono
ad usarla come inebriante a partire dalla metà del 1800, periodo di grandi letterati
quali Gautier, Baudelaire, Dumas, ecc. Nello stesso periodo negli Stati Uniti i
medici svilupparono un grande interesse per questa pianta tanto che nel 1860
fu istituito un Comitato per la C. indica della Ohio State Medical Society, la quale
riferiva sulle sue applicazioni terapeutiche. Più di cento articolo furono pubblicati
tra il 1840-1890 per raccomandare questa pianta per vari disturbi.
A cavallo tra il XIX e XX secolo
il grande entusiasmo iniziale nei confronti di questa pianta ad uso terapeutico
iniziò ad attenuarsi. Infatti in America e a seguire in Europa, le industrie farmaceutiche
iniziarono a rivolgersi
verso i derivati dell'oppio come anticonvulsivi e antidolorifici e verso
le sostanze sintetiche quali l'aspirina ed i barbiturici. Conseguentemente non avendo
più il supporto della classe medica iniziò una vera e propria lotta contro questa
pianta che finì con la messa al bando, sino alla cancellazione, nel 1942,
dalla U.S. Pharmacopea americana.
In Europa la sorta fu la stessa. L'avvento del regime fascista portò alla messa
al bando della marijuana e dell'hashish considerati "droghe dei negri" e "nemici
della razza" anche se all'epoca nel nostro paese erano ben poco usate se non
prevalentemente a scopo di ricerca.
Negli ultimi decenni
però, lo
studio e la ricerca verso questa pianta ed i suoi derivati si sono intensificati,
anche se le legislazioni di parecchi paesi rimangono molto rigide riguardo il suo
utilizzo (vedi sotto).
TIPI DI DROGHE CHE SI POSSONO OTTENERE
Sono diverse le droghe che
si possono ottenere soprattutto dalla C. indica:
HASHISH
Si tratta di una resina prodotta dalle infiorescenze femminili
anche se altre parti dei fiori e delle foglie potrebbero essere incluse nella sua
produzione.
Il suo metodo di produzione è diverso a seconda del suo paese di origine:
1) L'hashish
che viene prodotta nei paesi asiatici (Nepal, Afghanistan, India, Pakistan e nei
paesi intorno all'Himalaya) viene prodotta strofinando le piante vive
con le mani. Il principio è quello di fare aderire la resina, morbida ed appiccicosa
alle mani per poi raschiarla via (questo tipo di hashish in India si chiama charas).
Questa resina viene quindi impastata in pani (in genere da 100 gr) praticamente
pronti per essere consumati. In genere i pani vengono pressati a mano con l'aggiunta
di te o acqua (le migliori qualità dell'hashish
afghano sono firmate con lo stemma della famiglia che le ha prodotte).
Ha un colore marron scuro esternamente mentre all'interno è
più chiaro.
2) L'hashish
del Medio Oriente (Marocco, Turchia e Libano) è invece prodotta setacciando
i fiori femminili secchi fino a quando non rimane una polvere resinosa (con un'unica
eccezione il Kashmir dove è prodotta a mano come nel Nepal e Afghanistan).
Questa polvere composta da resina e foglie, viene riscaldata
e quindi compressa per formare blocchi o pani.
Questo tipo di hashish
è di solito più duro e secco del precedente ed il colore varia dal giallo al rosso,
al marroncino. Guardando all'interno si dovrebbero vedere le piccole gocce
di resina di cui è fatto.
La qualità dell’hashish è influenzata anche dalle volte che la pianta viene setacciata,
dalla quantità di resina e di foglie. La prima raccolta è ovviamente quella che
fornisce il prodotto migliore. Una volta ottenuta, viene sigillata con del cellofan
o con dei panni di lino.
Tutti i tipi di hashish sono solidi, ma variano nella compattezza (dal morbido,
al gommoso, al polveroso sino al duro) nei colori (dal verde al marrone al nero),
nel gusto e nell'aroma. Queste differenze dipendono da vari fattori: la fascia geografica
di coltivazione, il metodo di produzione e anche dai materiali di taglio. Infatti
può essere tagliato per aumentarne la quantità
o migliorarne la consistenza con molte sostanze quali ad esempio l'henne, la sabbia,
il catrame, con tutti i tipi di olio incluso quello di palma e di cocco.
La percentuale di principio attivo (THC) oscilla tra il 2 ed il 10%
(vedi
Principi attivi).
L'hashish si conserva per circa 2 anni, dopodiché perde
totalmente i suoi effetti. La perdita di THC anche se conservata in condizioni ottimali
è stimata in circa il 5% mensile.
MARIJUANA
La marijuana sono le foglie, i fiori e parte del gambo
che vengono essiccati e fumati o ingeriti.
Le sigarette di marijuana preparate manualmente,
sono comunemente chiamare canne o spinelli. La quantità di
principio attivo responsabile degli effetti allucinogeni (THC) varia dallo 0,5 al
7%, a seconda della specie anche se esistono delle varietà selezionate come la
super
skunk (ottenuta da incroci tra la varietà di C. indica Skunk e varietà afgane)
con una quantità di THC che può variare dall'8 al 15% (vedi Principi attivi).
OLIO DI HASHISH
L'olio di hashish si ottiene per estrazione con solventi
(alcool, derivati del petrolio ecc.). Il prodotto finale che si ottiene è un liquido
viscoso simile al catrame.
Può essere fumato o ingerito ed è il prodotto di derivazione della Cannabis con
un più alto contenuto in principi attivi (cannabinoidi) infatti il suo THC è del
10-30% (vedi
Principi attivi).