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Camomilla romana: come coltivarla, uso, proprietà e curiosità

La camomilla romana (Anthemis nobilis) è una pianta erbacea perenne, quasi esclusivamente coltivata per le sue proprietà terapeutiche che sono le stesse della Matricaria chamomilla (camomilla comune) solo che ha una resa maggiore in oli essenziali.

Camomilla romana: come coltivarla, uso, proprietà e curiosità
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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Regno
:
Plantae

Clado
: Angiosperme
Clado
: Eudicotiledoni
Clado
: Asteride
Ordine
:
Asterales

Famiglia
:
Asteraceae (Compositae)

Genere
:
Matricaria

Specie
:
Anthemis nobilis o Chamaemelum nobilis

DESCRIZIONE DELLA PIANTA

Di camomilla ne esistono numerose specie che spesso si confondono tra loro. Le più utilizzate per le loro proprietà terapeutiche straordinarie sono due:

  • chiamata anche camomilla comune o camomilla tedesca appartiene alla famiglia delle Asteraceae (Compositae);
  • Anthemis nobilis o Chamaemelum nobilis chiamata anche camomilla romana appartenente alla famiglia delle Asteraceae (Compositae).

In questo articolo ci occuperemo della Arthemis nobilis.

Anthemis nobilis

E' una pianta erbacea perenne che in Italia non si trova allo stato spontaneo se non raramente perchè "sfuggita" alle coltivazioni e quindi naturalizzata, in quanto è molto coltivata per le sue proprietà terapeutiche che sono le stesse della Matricaria chamomilla solo che ha una resa maggiore in oli essenziali.

I fusti sono ascendenti, vale a dire all'inizio sono striscianti poi diventano eretti e flessibili e raggiungono un'altezza di 40 cm.

I fiori sono terminali, solitari bianchi e molto profumati ed esistono forme sia a fiori singoli che a fiori doppi.

Camomilla romana: fiore

Le foglie della camomilla romana ono bipennatosette a lacine brevi.

Particolare delle foglie delle camomilla romana

COME COLTIVARE LA PIANTA DI CAMOMILLA ROMANA

ESPOSIZIONE E LUCE

La camomilla romana ama il sole, l'aria ma occorre fare attenzione alle correnti d'aria e al vento eccessivo.

TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE

Ama i luoghi con inverni miti e con una buona umidità anche se non gradisce l'eccessiva umidità notturna.

ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE

La camomilla romana si innaffia regolarmente in modo che il terreno rimanga sempre umido, non fradicio. Un'irrigazione costante, specialmente prima della fioritura e dopo la raccolta dei fiori è importantissima.

Attenzione ai ristagni idrici che non sono tollerati.

Quando si annaffiano le piante di camomilla romana bisogna fare attenzione a non bagnare i capolini. E' quindi da evitare l'irrigazione a pioggia ma preferire quella a scorrimento o per infiltrazione laterale altrimenti i capolini possono annerirsi prima della maturazione.

TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE

La camomilla romana predilige terreni freschi, non aridi e tendenzialmente acidi. Il terreno deve essere sciolto e ben drenato in quanto pur avendo necessità di terreni umidi non ama i ristagni idrici. Non ama terreni particolarmente fertili nè troppo ricchi di sostanza organica.

CONCIMAZIONE

La camomilla romana è una pianta che non ama terreni particolarmente fertili per cui se viene coltivata come annuale è preferibile non apportare concimi.

Se si pensa di allevare la camomilla romana come biennale allora si fa una concimazione di fondo completa all'impianto o alla prima lavorazione del terreno.

FIORITURA

La camomilla romana fiorisce a partire dal mese di maggio e per tutta l'estate e i semi maturano da agosto a settembre.

MOLTIPLICAZIONE

La Anthemis nobilis, si moltiplica in genere per divisione della pianta in quanto le varietà coltivate sono per lo più sterili.

MOLTIPLICAZIONE PER DIVISIONE DELLA PIANTA

Si effettua al termine della stazione vegetativa e dopo la caduta dei fiori prelevando i giovani fusti dal tratto strisciante provvisti di un po' di radici. Le giovani piantine possono essere trapiantate ad ottobre oppure alla fine dell'inverno. Trapiantando ad ottobre le piante entrano in produzione prima, già il primo anno però in questo caso si deve utilizzare un numero di piantine maggiore (almeno 3 o 4) per mazzetto per avere la certezza dell'attecchimento. Viceversa trapiantando direttamente a fine inverno le piantine possono essere messe a dimora singolarmente senza problemi sull'attecchimento.

PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI

Le piante di camomilla romana non sono soggette a malattie di un certo rilievo in quanto particolarmente resistenti.

PROPRIETA' AROMATICHE

Sia la Matricaria chamomilla che l'Anthemis nobilis hanno le stesse caratteristiche terapeutiche e da entrambe si estraggono gli oli essenziali mediante distillazione in corrente di vapore.

L'olio essenziale, responsabile delle sue proprietà aromatiche contiene: camazulene blu che vira al bruno alla luce, flavonoidi, cumarina, alcool, acidi grassi, glucosidi, potassio, vitamina C.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE

I fiori della camomilla romana vanno raccolti all'inizio della fioritura, quando i capolini non sono ancora ben schiusi e sono ancora di un bel colore bianco.

E' preferibile fare la raccolta in giornate asciutte e preferibilmente la sera quando le piante sono ben asciutte e prive di rugiada per non compromettere la successiva essiccazione.

Se il prodotto è destinato alla distillazione per ottenere oli essenziali, si utilizza il prodotto fresco o appena appassito e viene raccolta in genere tutta la pianta intera (foglie, fusto, fiori) in quanto a livello industriale non ci sono macchine in grado di raccogliere solo i capolini (il peso dei capolini è di 1/4 dell'intera pianta).

La resa in olio di una pianta intera fresca di Anthemis nobilis è di circa 0,18% (la resa di una pianta secca è dello 0,5%) mentre dei soli capolini è dello 0,4%.

L'olio ottenuto dai soli capolini è più chiaro e con un aroma più gradevole e delicato.

In considerazione del fatto che la fioritura non è mai contemporanea, si dovranno fare più raccolte nell'arco della stagione di fioritura.

Vanno essiccati rapidamente in un luogo asciutto, buio e ventilato per evitare la formazione delle muffe e l'annerimento della pianta con conseguente perdita delle sue caratteristiche.

Si conservano in recipienti di vetro al riparo dalla luce ma è preferibile tenerli per non più di un anno e poi rinnovare la scorta.

PROPRIETÀ MEDICINALI

Vedi: «».

USO IN CUCINA

La camomilla romana è notoriamente usata in cucina per preparare degli ottimi infusi che sono bevuti o per uso terapeutico o semplicemente per deliziare il nostro palato: la Matricaria chamomilla fornisce un té più dolce e delicato rispetto a quello preparato con Anthemis nobilis che rimane più amarognolo.

ETIMOLOGIA DEL NOME MATRICARIA E CAMOMILLA

Il nome Matricaria sembrerebbe derivare dal latino mater «madre» o da matrix «utero» forse perchè in passato veniva data alle donne partorienti poichè si aveva la convinzione che avesse un'azione benefica sulla muscolatura e quindi agevolasse il parto.

Il nome camomilla deriverebbe invece dal latino chamomilla derivato dal greco khamaimelon formato dalle parole chamai «piccolo, nano» e da mélon «mela» quindi «piccola mela» per rammentare il profumo che ricordano alcune varietà di mele. Questa ricostruzione sembra abbastanza fedele considerando anche il fatto che in alcune lingue, come a esempio nella lingua spagnola, la camomilla si chiama manzanilla vale a dire «melina o piccola mela».

CURIOSITÀ E STORIA DELLA CAMOMILLA ROMANA

Di questa pianta non si conosce l'origine in quanto non è ricordata dai botanici dell'antichità.

Si trova citata solo nel 1500 dove fu segnalata a Londra come infestante.

LA CAMOMILLA NEL LINGUAGGIO DEI FIORI E DELLE PIANTE

Per conoscere il significato della pianta del basilico vedi l'articolo: « ».

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