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Ricci di mare, vita e abitudini

I ricci di mare sono animali molto conosciuti e alcune specie sono talmente diffuse nei litorali del Mar Mediterraneo tanto da rendere difficile la balneazione.

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CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA

I ricci di mare scientificamente appartengono alla classe Echinoidea, subphylum Eleutherozoa, phylum Echinodermata e al regno Animalia.

Le due specie che maggiormante noi conosciamo che sono il cosidetto " riccio nero o riccio maschio" ed è la specie Arbacia lixula mentre il cosidetto " riccio femmina o riccio viola " è il Paracentranthus lividus.

HABITAT E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA

All'interno della classe Echinoidea del grande phylum degli Echinodermata ritroviamo i ricci di mare, vasto gruppo di animali esclusivamente bentonici (vale a dire che vivono a contatto con il fondo marino o comunque fissati a un substrato solido) e deuterostomi (la bocca non si è formata durante il processo di differenziazione cellulare ma successivamente).

La classe comprende circa 950 specie marine diffuse in tutti gli habitat del mondo fino a 5000 m di profondità. Di queste, 26 specie si ritrovano nel Mar Mediterraneo di cui 11 sono le forme regolari e 15 di forma irregolari.

CARATTERISTICHE FISICHE DEL RICCIO DI MARE

La particolarità dei ricci di mare è il fatto che il loro corpo è formato da un dermascheletro rigido costituito da diverse piastre saldate assieme che assumono una consistenza rigida e provviste di aculei più o meno vistosi a seconda della specie.

I ricci di mare (come tutti gli echinodermi) sono animali esclusivamente marini e sono poco tolleranti nei confronti delle variazioni di salinità a causa della loro anatomia.

Scheletro riccio di mare
Scheletro riccio di mare

Tra gli echinodermi le forme sono diverse a seconda delle specie infatti vengono suddivisi in due grandi gruppi: echinoidea con il corpo a forma regolare ed echinoidea con il corpo a forma irregolare.

Le specie con il corpo a FORMA REGOLARE sono i classici ricci di mare che tutti conosciamo dove il corpo assume una forma globosa o subconica e sono ricoperti da aculei formati da carbonato di calcio in forma di calcite mescolata con sostanza organica, più o meno lunghi e distribuiti in maniera abbastanza uniforme su tutto il corpo a seconda della singola specie.

Sono animali che allo stadio adulto presentano simmetria pentamera (il corpo è diviso in cinque regioni disposte intorno a un disco centrale) e le dimensioni sono variabili da pochi millimetri fino a 30 cm.

Sezione riccio di mare, classe Echinoidea
Riccio di mare in sezione trasversale

Il corpo è diviso in due emisferi:

Lanterna di Aristotele del riccio di mare
Lanterna di Aristotele del riccio di mare

1) emisfero orale che è la parte rivolta verso il substrato al centro della quale si trova la bocca che si riconosce per la presenza dei 5 denti della lanterna di Aristotele che è la struttura preposta alla masticazione circondata da un'area membranosa chiamata membrana peristomale;

2) emisfero aborale dove si trova la regione anale (detta periprocto) ed è la parte rivolta verso l'alto formata da un anello con 10 piastre ed è presente una struttura chiamata madreporite o piastra madreporica attraverso la quale il liquido del sistema acquifero è in collegamento con l'esterno.

Pedicelli del riccio di mare
Pedicelli del riccio di mare

Tra gli aculei si trovano i pedicellaria che sono delle appendici molto mobili e con funzioni diverse e di diverso tipo: pedicellarie che terminano con una ventosa e sono preposte al movimento o a trattenere gli oggetti con i quali alcune specie di ricci di mare si coprono il corpo; pedicellarie a forma di pinza usate per afferrare; pedicellarie che terminano con una piccola spina cava che può iniettare del veleno nella carne di un aggressore (es Asthenosoma varium).

Il movimento avviene attraverso il sistema acquifero che è formato da dei vasi molto simili a quelli sanguigni che circolano in tutto il corpo dell'animale al cui interno scorre acqua prelevata dall'ambiente esterno; l'acqua pompata in questo sistema determina una variazione del turgore dei pedicelli (vedere nella foto "scheletro dei ricci di mare" la doppia serie di forellini delle piastre ambulacrali dove ciascuno porta un pedicello in perfetta simmetria pentaradiata) che così si possono muovere. Molto particolare è la locomozione come avviene negli appartenenti all'ordine Cidaroida dove sono presenti aculei molto sviluppati e poco numerosi grazie ai quali si muovono come se fossero sui trampoli anche se non è facile vederli in quanto vivono dai 50 ai 200 m di profondità.

Gli scambi gassosi avvengono grazie ai pedicelli ambulacrali attraverso i quali l'ossigeno entra all'interno del corpo.

Gonadi del riccio di mare
Gonadi riccio di mare

L'apparato riproduttore è formato da cinque gonadi (che sono la parte edule, quella che normalmente è apprezzata dai buongustai) unite tra loro da filamenti e quando sono mature appaiono voluminose e di colore aranciato più o meno intenso e si estendo dalla parte aborale dove comunicano con l'esterno fin quasi alla lanterna di Aristotele.

Tutte le appendici esterne del riccio di mare (spine, pedicelli, pedicellarie) se perse si rigenerano molto rapidamente così come le ferite del guscio vengono riparate con la riformazione dello scheletro calcareo.

Le specie maggiormente conosciute sono la Arbacia lixula (ordine Arbacioida - famiglia Arbaciidae) conosciuta come "riccio nero" o "riccio maschio" e la Paracentrotus lividus (ordine Echinoida - famiglia Echinidae) conosciuta come "riccio viola" o "riccio femmina" che è la specie che normalmente nel Mediterraneo siamo abituati a mangiare.

Arbacia lixula , riccio nero o riccio maschio
Arbacia lixula - nome comune: riccio nero o riccio maschio
Paracentranthus lividus , riccio femmina o riccio viola
Paracentranthus lividus - nome comune: riccio femmina o riccio viola
Strongylocentrotus droebachiensis
Strongylocentrotus droebachiensis (Nota 1)

In America sono più diffuse le specie: Strongylocentrotus franciscanus, S. purpuratus e S. droebachiensis (ordine Echinoida - famiglia Strongylocentrotidae) che sono anche esportate in Giappone per essere usate nel famoso sushi.

Altre specie molto belle che ritroviamo frequentemente nel mar Mediterraneo sono: Cidaris cidaris (ordine Cidaroida - famiglia Cidaridae) di colore grigio - giallastro che vive sul fondo del mare e si nutre soprattutto di spugne e gorgoni ed è conosciuta con il nome comune di "riccio matita";

Cidaris, riccio di mare
Cidaris (Nota 1)

la Stylocidaris affinis (ordine Cidaroida - famiglia Cidaridae) che vive sui fondali sabbiosi; il Centrostephanus longispinus (ordine Diadematoida - famiglia Diadematidae) specie rara che vive nei fondali sabbiosi e fangosi, che non si vede facilmente in quanto vive tra i 40 e i 200 m di profondità; Sphaerechinus granularis (ordine Temnopleuroida - famiglia Toxopneustidae) anche esso molto comune ed è un riccio che si ritrova anche a partire da pochi metri di profondità e fino ai 100 m, ha un aspetto molto bello ed elegante con aculei di colore viola con la punta bianca; Echinus melo (ordine Echinoida - famiglia Echinidae) conosciuto comunemente come "riccio melone" con una teca abbastanza sferica e gli aculei di colore verde e vive nei fondali tra i 25 e i 1100 m di profondità anche se non è molto diffuso nei mari italiani.

Echinocyamus spp, riccio di mare
Cidaris (Nota 1)

Nelle forme irregolari della classe Echinoidea ritroviamo quegli animali che si sono adattati a vivere nei fondali sabbiosi e fangosi. La loro forma può essere cuoriforme, ovale, più o meno depressa e la posizione sia dell'ano che dell'apparato orale può essere variamente localizzata (foto al lato). In queste forme parliamo di simmetria bilaterale secondaria. Gli aculei non hanno grandi dimensioni ma sono molto numerosi rispetto ai ricci di forma regolare.

CARATTERE, COMPORTAMENTO E VITA SOCIALE

I ricci sono animali bentonici che vivono quindi a contatto con il fondo marino oppure ancorati a un substrato solido. In genere vivono nei fondali rocciosi e alcune specie si scavano delle vere e proprie nicchie nelle rocce usando i denti della lanterna di Aristotele. Il Paracentrotus lividus a esempio, è un grande scavatore delle rocce in quando scava delle nicchie nelle quali si infossa e vi rimane permanentemente in quanto capita spesso che non riesca più a uscirne perchè l'apertura fatta quando era in stadi più piccoli, è diventata talmente stretta che non riesce più a venirne fuori e per nutrirsi dipende dai materiali che vengono portati dalla corrente.

I ricci di mare in generale sono animali sedentari e gli spostamenti avvengono con estrema lentezza.

Tutti gli echinoidei sono animali a fototropismo negativo vale a dire che tendono a ricercare l'ombra e addirittura le specie come il Paracentrotus lividus tendono a coprirsi il corpo con sassolini o pezzetti di conchiglie per ripararsi dalla luce. Addirittura nelle zone tropicali la maggior parte delle specie hanno abitudini notturne e passano il giorno nascosti in anfratti o buchi della roccia.

ABITUDINI ALIMENTARI

I ricci regolari che vivono nei substrati rocciosi sono per lo più erbivori brucatori e la loro dieta è a base di alghe.

Il video sotto riportato mostra come, al largo delle coste californiane, crescono alghe gigantesche che sono una buona fonte di cibo per i tantissimi ricci di mare che le attaccano e delle quali si nutrono avidamente...

Le due specie A. lixula e P. lividus quando formano dei tappeti nelle rocce spogliano completamente la vegetazione della zona dalle alghe. Le specie di ricci regolari che vivono invece sui fondali incoerenti e in acqua profonde sono detrivori e consumatori della sostanza organica che si deposita nel sedimento così come ci sono ricci irregolari che si nutrono anche di Diatomee, di Foraminiferi e di altri piccoli organismi bentonici.

COME SI RIPRODUCONO E COME CRESCONO I PICCOLI

Nei ricci, di mare come in tutti gli echinodermi i sessi sono separati e non esiste dimorfismo sessuale in quanto i maschi e le femmine sono del tutto simili tra loro. La riproduzione avviene senza accoppiamento in quanto le uova sono deposte nell'acqua dove vengono fecondate dal seme maschile. In diverse specie la gametogenesi è regolata dal fotoperiodo in modo che i maschi e le femmine producano le uova e gli spermatozoi contemporaneamente.

Dall'uovo fecondato si sviluppano le larve planctoniche la cui particolarità è che sono a simmetria bilaterale che attraverso varie metamorfosi arrivano alla forma adulta a simmetria pentaradiale.

In genere non ci sono cure parentali anche se alcune specie sono incubatrici vale a dire che fanno crescere le uova nel peristoma oppure altre specie formano una specie di tenda comprimendo le spine attorno alla bocca (Emocidaris nutrix).

DA CHI SONO PREDATI

I principali predatori dei ricci di mare possono essere sia invertebrati che vertebrati. Tra gli invertebrati ritroviamo le stelle di mare e alcuni Gasteoropodi mentre tra i vertebrati le specie Balistes vetula (pesce porco), alcuni uccelli marini quali i gabbiani e alcuni mammiferi quali la lontra marina.

CURIOSITÀ

Il nome Echinodermi deriva dal greco echinos «aculeo» e dérma «pelle» per il fatto che numerosi rappresentanti di questa classe sono provvisti si aculei.

I ricci di mare sono molto utilizzati in laboratorio in quanto, grazie alla grande quantità di uova che producono e alla facilità con cui è possibile fecondarle anche in laboratorio, sono i migliori animali per lo studio delle modalità di fecondazione e della embriologia sperimentale.

Le gonadi di questi animali sono molto apprezzate dai buongustai di tutto il mondo sia mangiate tal quali con il pane oppure usate per condire gli spaghetti (entrambi i piatti sono tipici della cucina italiana) e il periodo migliore dell'anno in cui gustarle è l'inverno (gennaio - febbraio), periodo in cui hanno il massimo di sapidità.

In molte zone d'Italia e del mondo più in generale la loro raccolta al di fuori di precisi periodi dell'anno è vietata (a esempio in Sardegna - Italia - la raccolta e quindi il relativo consumo è possibile solo tra i mesi di novembre e aprile) per non compromettere la loro riproduzione.

Bibliografia

I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sugli animali li puoi trovare a .

Note

(1) Original photograph courtesy of NOAA

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