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Pesce pagliaccio,caratteristiche

Pesce pagliaccio,caratteristiche
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CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA

Il ghepardo, scientificamente è la specie Amphiprion percula, appartiene alla famiglia Pomacentridae, sottordine Labroidei, all'ordine dei Perciformes, alla classe dei Actinopterygii, subphylum Perciformes, phylum Chordata e al regno Animalia.

CARATTERISTICHE FISICHE DEL PESCE PAGLIACCIO

  • Lunghezza del corpo : 11 cm
  • Durata della vita: 5 - 10 anni
  • Maturità sessuale: 1 - 2 anni

Si tratta di un pesce la cui caratteristica principale è la colorazione molto vivace infatti il suo corpo è di colore aranciato con tre bande bianche delimitate da strisce nere più o meno evidenti: questa livrea è uno straordinario fenomeno di mimetismo che gli permette di confondersi con i coralli per sfuggire ai suoi numerosi predatori.

Ha il corpo ricoperto di squame rivestite di uno spesso strato di muco che gli permette di vivere senza problemi tra i tentacoli dell'anemone di mare.

Non è un pesce che raggiunge grandi dimensioni infatti non supera i 110 mm di lunghezza e presenta dimorfismo sessuale in quanto la femmina è sempre più grande del maschio. E' provvisto di una pinna dorsale formata da 10 aculei aguzzi che formano la parte rigida e da 14-17 raggi flessibili che rappresentano la parte morbida. Sui fianchi e sulla testa sono presenti una serie di piccoli sensori che servono a percepire le vibrazioni.

HABITAT E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA

Il pesce pagliaccio, nome scientifico Amphiprion percula della famiglia Pomacentridae è un pesce che si ritrova solo nelle barriere coralline delle acque tropicali dell'Oceano indiano e dell'Oceano Pacifico. In considerazione di questo si ritrova normalmente entro i 6 m di profondità con una temperatura dell'acqua intorno ai 25-28°C, anche se non è infrequente trovarlo a profondità maggiori ma entro i 12 m.

Di pesce pagliaccio esistono diversi generi e specie e tutti appartenenti alla famiglia Pomacentridae e la particolarità che li accomuna è che tutti vivono in simbiosi con una delle nove specie esistenti di anemone di mare (attinie). L'Amphiprion percula predilige in particolare le specie Stichodactyla gigantea e la Heteractis magnifica

CARATTERE, COMPORTAMENTO E VITA SOCIALE DEL PESCE PAGLIACCIO

Il pesce pagliaccio ha uno stile di vita in stretto rapporto con l'anemone di mare che lo ospita. E' un pesce che ha numerosi nemici pertanto non si allontana mai dall'anemone in quanto sono pochissimi i predatori che osano avventurarsi tra i suoi tentacoli mortali. L'anemone di mare infatti quando tocca una preda con i suoi tentacoli infilza dei dardi avvelenati che la stordiscono o la uccidono ma in ogni caso la conclusione è sempre la stessa: l'anemone alla fine ingerisce la preda.

Il pesce pagliaccio non nasce con questo spesso strato di muco ma inizia a secernerlo solo dopo il primo contatto con l'anemone. A tal proposito esistono diverse teorie: c'è chi sostiene che si tratti di un processo comportamentale da parte del pesce pagliaccio che fa si che una volta individuato l'anemone che dovrà ospitarlo per il resto della sua vita, sviluppi nei suoi confronti questa immunità secernendo uno strato mucoso; altri sostengono che si tratti invece di un semplice processo biochimico dovuto alle prime punture che l'anemone fa al pesce pagliaccio in conseguenza delle quali inizia a secernere il muco.

Sono animali che formano delle coppie stabili, per la vita. Sono pesci che a seconda delle necessità possono cambiare sesso infatti molti pesci pagliaccio nascono maschio e poi diventano femmine.

Nella vita dei pesci pagliaccio esiste una stretta gerarchia dove i pesci di dimensioni più grandi relegano quelli più piccoli in nicchie, riducendo anche sensibilmente lo spazio a loro concesso per nutrirsi.

ABITUDINI ALIMENTARI

In considerazione del fatto che è un animale che non si allontana dall'anemone che lo ospita, il pesce pagliaccio non va alla ricerca di cibo ma cattura lo zooplancton che passa vicino alla sua tana. Si nutre anche di alghe che crescono vicino all'anemone o anche dei residui avanzati all'anemone. Il pesce corallo quando trova grossi pezzi di cibo li porta all'interno dell'anemone, presumibilmente per conservarli ma questi ovviamente, sono mangiati dall'anemone.

COME SI RIPRODUCONO E COME CRESCONO I PICCOLI

Il pesce pagliaccio è un animale oviparo: quando arriva il momento della riproduzione la femmina inizia a nuotare lentamente sopra il luogo prescelto per la ovideposizione che è in genere un affranto di roccia o una conchiglia vicino alla base dell'anemone che lo ospita e depone da 200 a 400 uova di colore arancione e di forma ovale che attacca al supporto con un filamento. Su di esse passa poi il maschio che le feconda con il suo sperma.

Entrambi i genitori non abbandonano le uova ma le controllano di continuo, agitando l'acqua per ossigenarle e ogni tanto le mettono in bocca per pulirle. Dopo circa 7-10 giorni le uova si schiudono e le larve si portano in superficie e vi restano per circa 7-10 gg vivendo come zooplancton galleggiante. Appena raggiungono la dimensione di circa 1 cm ritornano nella barriera corallina e cercano un'attinia nella quale rifugiarsi per iniziare la loro vita adulta e trascorrervi il resto della vita.

PREDAZIONE

Lo stretto rapporto che esiste tra l'anemone di mare e il pesce pagliaccio scoraggia molto i predatori che non si avventurano nelle sue vicinanze. Solo i piccoli, durante le prime fasi della loro vita quando vivono come zooplancton sono esposti ai predatori.

STATO DI CONSERVAZIONE DELLA POPOLAZIONE

L'Amphiprion percula non è una specie classificata nella Red List dell'IUNC quindi non è considerata in pericolo di estinzione.

RUOLO NELL'ECOSISTEMA

Gli studiosi parlano di una vera e propria simbiosi tra i due animali: il pesce pagliaccio ossigena le parti interne dell'anemone con il suo movimento e lo ripulisce dagli scarti di cibo e dalle impurità e allo stesso tempo, essendo una specie molto territoriale, inpedisce alle specie predatrici dell'anemone di avvicinarsi; viceversa l'attinia offre un sicuro rifugio e protezione a questo piccolo pesce.

Bibliografia

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