Il fiore all'occhiello: la sua storia e come si usa
Sembra che la moda del fiore all'occhiello stia tornando di moda. Vediamo di capire dove e quando è nata questa moda e come si usa.

Sembra che la moda del fiore all'occhiello stia tornando di moda. Vediamo allora di capire dove e quando è nata questa antica moda e come si usa.
COME È NATA LA MODA DEL FIORE ALL'OCCHIELLO
Negli anni venti alcune donne hanno iniziato a indossare abiti di foggia maschile tipo Bonnie e Clyde con tanto di righe a gessetto, cravatta, gilet e borsalino. Gli stilisti a quel punto, per dare un tocco di fantasia e di civetteria pensarono di aggiungere un fiore all'occhiello della giacca. Un particolare grazioso e frivolo. A quel punto, visto che la moda del fiore all'occhiello iniziava a prendere piede, molti si domandavano come preservare più a lungo la freschezza del fiore.
In realtà però, già nell'ottocento e negli anni trenta, quando andava molto di moda il tailleur, i fiorai vendevano speciali spilloni da fissare sotto il bavero che reggevano piccoli tubetti di vetro con all'interno del cotone bagnato dove il fiore trovava l'umidità necessaria per durare da 5 a 8 ore.

FIORI PIU' COMUNEMENTE PORTATI ALL'OCCHIELLO NEL CORSO DELLA STORIA
I fiori che erano portati più comunemente all'occhiello erano i garofani perchè molto vistosi, profumati e resistenti. Si sa che la prima persona a indossare questo fiore fu un certo cavaliere di Rougaville (Alexander Dominique Joseph Gonsse de Rougeville, militare francese, 1761 - 1814), che ottenuto il permesso di andare a trovare la regina Maria Antonietta nelle carceri della Conciergerie in attesa di essere decapitata, nascose nel fiore un messaggio per lei (ma fu scoperto).
In seguito a questo molti nobili francesi iniziarono ad adornarsi con un garofano bianco, mentre il garofano rosso divenne il simbolo dei seguaci di Napoleone Bonaparte. Si dice che il nastrino rosso della legion d'onore istituita da Napoleone ricordi appunto il colore del garofano rosso dei seguaci di Napoleone.
Nel 1873 in Inghilterra durante un ballo alla regina Vittoria, fu presentato il principe Alberto di Sassonia Coburgo Gotha (1819-1861) del quale si innamorò a prima vista (tanto che divenne suo sposo). In quell'occasione la regina prese un fiore dal suo corsiage ossia dal mazzolino che portava al petto e glielo donò. Alberto di Sassonia, commosso da questo gesto, si fece subito portare un paio di forbici e si praticò un taglio nel bavero della giacca dove infilò il fiore. Nasceva così un grande amore e una moda che ancora oggi vive.
In realtà il tipo di fiore portato all'occhiello iniziò a cambiare nel tempo. Infatti Oscar Wilde iniziò a usare i crisantemi. Poi fu il periodo delle orchidee, fiore preferito dal primo ministro inglese Richard Chamberlain. Viceverva Chuechill preferiva i garofani.

Dalla fine dell'ottocento alla prima guerra mondiale si iniziò a usare la gardenia mentre le signore preferivano usare un corsages variopinto.
In america si mantenne la moda di portare sulla giacca ai balli importanti, un'orchidea, considerata un fiore nobile, mentre in Europa mazzetti di viole. Gli sposi invece sceglievano gardenie e garofani di colore bianco.
LE REGOLE DI OGGI SU COME SI PORTA IL FIORE ALL'OCCHIELLO
Sono diverse le regole che è importante seguire se si decide di mettere un fiore all'occhiello della giacca. Eccole qua elencate:
- il fiore deve essere non troppo grade, discreto, non appariscente;
- il fiore deve restare fresco per tutta la durata in cui si intende portarlo;
- va sistemato nella parte sinistra della giacca, la parte del cuore;
- se si porta il fiore non va portato il fazzoletto nel taschino della giacca;
- il fiore non si porta se si indossa una divisa o una giacca senza risvolti (tipo giacca alla coreana);
- nelle cerimonie, per esempio durante uno sposalizio, il fiore all'occhiello lo indossa lo sposo, i suoi testimoni maschi, i testimoni maschi della sposa, nonché il padre dello sposo e il futuro suocero. Se lo sposo non lo indossa, nessuno lo deve indossare;
- il fiore non va messo nel taschino della giacca (luogo preposto al fazzoletto) ma va appuntato con una spilla su retro della giacca.
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