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Ruggine delle piante

La ruggine delle piante: i consigli dell'esperta per riconoscere la malattia, prevenirla e i trattamenti da fare per curarla.

Ruggine su malva

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COS'E' LA RUGGINE DELLE PIANTE

La ruggine delle piante è una malattia causata da diversi generi di funghi, a seconda della specie vegetale attaccata, ed è una malattia grave che se non curata per tempo, può portare alla morte della pianta.

Il nome "ruggine" viene di fatto dato a una grande quantità di funghi tutti appartenenti all'ordine degli Uredinales. Nonostante il nome "ruggine”, questi funghi si possono manifestare con "colori" diversi: oltre che bruno e arancio li ritroviamo anche bianchi, gialli e alla fine anche neri, a seconda della pianta interessata e del fungo coinvolto. Ma in linea di massima nelle piante ornamentali che maggiormente trattiamo, il patogeno si manifesta con un colore ruggine/arancio.

COME RICONOSCERE LA RUGGINE DELLE PIANTE

La malattia, indipendentemente dal colore con cui si manifesta, si riconosce facilmente per via delle aree depresse nella pagina superiore delle foglie a cui corrispondono delle pustole polverulente nella pagina inferiore di aspetto rotondeggianti di colore giallo, arancio, bruno o biancastre. Man mano che passano i giorni, le diverse macchie confluiscono tra loro, diventano di colore sempre più rosso intenso, alle volte quasi nero.

Ruggine sulla pianta di rosa Ruggine sulla pianta di rosa

Le pustole non sono altro che gli organi riproduttivi del fungo che contengono le spore (diciamo per semplicare i “semi” del fungo) e sono proprio loro che liberandosi volando nell’aria e contagiano le altre piante.

La pianta, reagisce a questa malattia dapprima, con un deperimento e via via che l'infezione si aggrava, alla morte della pianta.

Il fungo colpisce non solo le foglie ma anche i germogli, il calice e i frutti. Sugli steli le lesioni sono lunghe e causano una crescita storta e afflosciata dei boccioli. Purtroppo in primavera i sintomi sono poco visibili e quindi sono spesso sottovalutati. La malattia esplode poi all'improvviso quando causa danni più seri sia dal punto di vista produttivo che della sopravvivenza della pianta.

Nelle zone calde del sud Italia l'infezione si ripete ciclicamente mentre nelle zone più fredde le spore diventano nerastre prendendo il posto di quelle arancioni. Le foglie diventano di colore dal marrone scuro al nerastro e le pustole nere appaiono su tutta la pianta come vere e proprie incrostazioni.

FATTORI CHE FAVORISCONO L'INSORGENZA DI QUESTA MALATTIA

La ruggine delle piante è una malattia il cui fungo è favorito dalla presenza di una elevata umidità (per la germinazione delle spore del fungo e quindi per il proliferare del fungo) causata dalla pioggia, dalla nebbia, dalla rugiada o da annaffiature a pioggia e da temperature che variano dai 6 °C ai 27 °C, ma le condizioni ideali sono tra i 15°C e i 21°C. Infatti la sua comparsa inizia nei primi mesi della primavera e ha il massimo del suo sviluppo nei mesi di giugno.

Con temperature superiori a 28°C, il fungo entra in stasi in quanto le spore non germinano, ma possono sopravvivere fino a una settimana.

A causa di queste temperature la ruggine diventa un problema serio nelle zone di montagna dove non si raggiungono alte temperature per cui resta attivo continuativamente. In quasi tutto il resto d'Italia il contagio si ferma all’arrivo dei mesi di luglio e agosto. Ritorna però a essere un problema dall'autunno alla primavera.

COME PREVENIRE LA RUGGINE DELLE PIANTE

La lotta alla ruggine è innanzitutto preventiva o comunque alla comparsa dei primi sintomi Vediamo quali sono le pratiche da seguire:

Pratiche agronomiche

  • usare piante resistente a questa malattia per cui rivolgiamoci a un vivaista serio e chiediamo specificamente che cosa ci sta vendendo, valutando anche l'eventuale portainnesto che deve essere resistente alla malattia;
  • controlliamo per bene ogni nuova pianta che compriamo che vogliamo mettere in giardino perchè se vediamo tracce di ruggine non compriamola;
  • controlliamo sempre le piante presenti in giardino e distruggiamo tutte le parti colpite o comunque allontaniamole dal giardino. Abbiamo l'accortezza di non fare alcun movimento sulle foglie quando il tempo è umido o piove;
  • prima dell'inverno o all'inizio della primavara, facciamo un'importante potatura per eliminare le parti colpite;
  • se abbiamo delle piccole serre arieggiamo spesso per evitare d'avere troppa umidità;
  • non annaffiamo a pioggia ma a goccia per non bagnare la pianta;
  • laviamoci accuratamente le mani prima di toccare qualunque cosa, perchè le spore si annidano facilmente nelle mani;
  • non usare mai il terriccio delle piante morte, buttiamolo via e il vaso che conteneva la pianta malata, va lavato accuratamente con varechina.

Trattamente naturali preventivi o al comparire dei primi sintomi

  • decotto di equiseto: l'azione di questo preparato è legata alla presenza nell’equiseto di acido salicilico. Per prepararlo si mettono 100 g di pianta secca di equiseto ogni litro di acqua, si fa bollire il tutto dopodiché si lascia raffreddare. Quando freddo, si diluisce il decotto preparato in acqua con un rapporto 1:5 (una parte di decotto in 5 litri di acqua) e si vaporizza sulla pianta ripetutamente;
  • polvere di roccia: è un rimedio naturale a base di silicato d'alluminio. Si distribuisce uniformemente sulle piante (meglio se si diluito in acqua in modo che aderisca maggiormente sulla pianta), dove formerà una pellicola biancastra che aumenterà la resistenza delle piante contro i vari patogeni;
  • infuso di aglio o di ortica: questi infusi disinfettano il terreno e si usano per annaffiare le piante e quando la malattia inizia a comparire, non come rimedio preventivo. L’infuso si prepara mettendo a bollire tre bulbi di aglio in 10 litri di acqua per circa 30 minuti mentre l’infuso di ortica si prepara facendo bollire 500 g di foglie in 5 litri di acqua lasciandolo poi riposare per almeno 24 ore.

QUALI SONO LE PIANTE MAGGIORMENTE COLPITE DALLA RUGGINE

Sono tante le specie vegetali colpite dalla ruggine tra piante da frutto, ortaggi, tutte le varietà di rosa, le piante da balcone e da appartamento e gli alberi ornamentali. In particolare ricordiamo: gli abeti; le clematidi; il pesco; il crisantemo (ruggine bianca); l'anemone e il ranuncolo (ruggine giallastra/rossa); l'acetosella (ruggine arancio); il garofano, la primula, la vinca, l'ibisco, le malvacee in genere, il geranio, la rosa (ruggine brunastra o nerastra) e tante altre.

COME CURARE LA RUGGINE DELLE PIANTE

Se, nonostante le buone pratiche agronomiche di prevenzione non siamo riusciti a fermare la malattia e vediamo comparire qualche pustola, oltre che eliminare le parti colpite allontanandole dal terreno, dobbiamo trattare ogni 7-10 giorni. Il trattamento si inizia quando compaiono le prime gemme e si va avanti sino al mese di luglio. Si riprende a settembre fino a novembre.

Possiamo usare il rame (poltiglia bordolese prodotto a base di solfato di rame) spruzzato sulle piante. Attenzione a irrorare tutte le parti della pianta, soprattutto la pagina inferiore.

Anche i prodotti a base di zolfo, sono efficaci e vanno applicati in polvere o sotto forma di sospensione acquosa, seguendo le istruzioni riportate nelle etichette del prodotto.

Entrambi questi prodotti sono ammessi nell'agricoltura biologica.

BIBLIOGRAFIA CONSULTATA
  • , IRIS - Università di Bologna
  • A. Garibaldi - M. L. Gullino - V. Lisa, Malattie delle piante ornamentali, Calderini Edagricole 2000
  • G. Goidanich, Manuale di patologia vegetale, Edizioni Agricole Bologna 1978

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