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LETTERATURA E DINTORNI: LA PRODUZIONE DELLE IDEE

Rubrica di letteratura
Dante, affresco di Luca Signorelli (1499-1502) della cappella di San Brizio ad Orvieto (Umbria, Italia)




Non abbiamo la pretesa con questa rubrica di fare un "discorso di letteratura". Non vogliamo essere una guida. Noi vogliamo fare un percorso a ostacoli. Percorriamo una strada irta e sconnessa dove i diversi autori che si cimenteranno, diranno la loro su quello che gli pare. In pratica questa rubrica è solo un abbozzo che tenta di raccontare le idee di tutte le persone che vogliono avventurarsi. E' in pratica un contenitore dove gli amanti del buon scrivere possono dire la loro attraverso commenti, racconti o articoli. E questo, amici miei, è fare letteratura. Ci dice infatti il dizionario della lingua italina Garzanti a proposito di ciò che è letteratura: «Si definiscono letteratura le opere scritte in prosa o in versi che hanno valore o intento artistico; l’insieme di queste opere scritte in una lingua o proprie di un paese, di un’epoca, di una cultura, di un genere».

Ci piacerebbe che questa rubrica fosse un punto di confronto di modi di vita, di stile, di età, di gusto e perchè no, anche di linguaggio per vivere insieme la diversità perchè il pensiero alternativo non trova mai fine e non si potrà mai esaurire. Tutti gli scritti vivono e devono vivere molte vite nella loro diversità: sta a noi coglierle e accettarle, oppure no.

Se desiderate aggiungere scrivere in questa rubrica contattateci all'indirizzo email scrivi@elicriso.it.



I nostri articoli
Storia di un oleandro
Vicissitudini di un oleandro
Della mia adolescenza posso dire che, inizialmente, rispetto agli impegni formativi di studio di vera opportunità di cambiamento della condizione sociale e culturale familiare, tipica della desiderata del particolare momento storico, gli ardori tutti stagionali propendevano per un distratto sensoriale legato per lo più all’apprezzamento musicale, pertanto, le relazioni amicali dello specifico interesse tendevano a svilupparsi... (segue)
La radio
La radio
Della mia adolescenza posso dire che, inizialmente, rispetto agli impegni formativi di studio di vera opportunità di cambiamento della condizione sociale e culturale familiare, tipica della desiderata del particolare momento storico, gli ardori tutti stagionali propendevano per un distratto sensoriale legato per lo più all’apprezzamento musicale, pertanto, le relazioni amicali dello specifico interesse tendevano a svilupparsi... (segue)
Inquieta presenza
Al sacro dovuto
Da fanciullo, spesso mia madre mi portava con sé al cimitero, là, dove accudiva al suo sacro dovuto. Non nascondo che, aggirarmi tra quelle memorie di un calcinato pietrificato e tra tanti ritratti di adulta connotazione, rimanevo turbato, quasi, che, tale assenze rimandassero a una presenza ancora più eterna.
Poteva capitare di recarci lì, in quel solingo e muto intorno, anche in orari... (segue)
Inquieta presenza
Inquieta presenza
In famiglia possedevamo due piccoli appezzamenti di terreno agricolo ereditati dal ramo materno. Erano vicini tra loro e in località Sott’a lu monti; per intenderci, la piana che dalle pendici del Monte Belvedere si estende verso il capoluogo, Talsano e Leporano. Lì, sulla provinciale per Pulsano, e a due chilometri dal nostro paese, all’incrocio con La Centrale, e appena a ridosso delle Tagghjate, ci si portava verso Furnu vecchiu, vestigia di proverbiale identità. Il nostro primo possedimento constava in sei filari di vigneto, rigidamente a spalliera, che iniziatisi dal muretto a secco del fianco... (segue)
La partenza della “Balilla”.
La partenza della “Balilla”.
La famiglia Lombardi, come poche altre famiglie del paese, possedeva una automobile. All’epoca –fine anni ’40 – il modello maggiormente diffuso, si fa per dire, era quello della Balilla che dal nome già lasciava intendere che l’epoca dei suoi natali era coincisa con quella del Ventennio. Due dei fratelli Lombardi (Pietro ed Angelo) vivevano a Monteiasi (provincia di Taranto in Puglia). La Balilla aveva la sua sede, quanto ad autorimessa, nel locale ad angolo (via Mazzini/via Amendola) che apparteneva al Palazzo Sergio con la cui famiglia i Lombardi erano imparentati. Sul fondo di quel locale... (segue)



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