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La forza dei piccoli grandi passi: la transumanza ieri e oggi

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Si parla di allevamento estensivo quando gli animali sono liberi di muoversi e pascolare su una superficie di media o grande estensione, all'aria aperta e senza ricoveri contro le intemperie. Al contrario, l'allevamento intensivo vede gli animali raccolti negli spazi delle stalle, in totale dipendenza dall'uomo per l'alimentazione e il riparo. In queste condizioni si può dedurre che il sistema estensivo è quello più economico, infatti i costi dell'alimentazione degli animali sono molto ridotti. In molti paesi europei tale tipo di allevamento è senz'altro possibile a motivo delle grandi superfici agricole disponibili, che permettono di sfruttare il territorio contemporaneamente per le coltivazioni e per il mantenimento del bestiame. L'Italia, da questo punto di vista, è purtroppo un paese sfortunato: gran parte del territorio è infatti costituito da alture che poco si prestano alle coltivazioni e all'allevamento dei bovini.

Nelle zone di pianura, di conseguenza, la terra coltivabile costituisce un bene prezioso su cui esercitare risparmio, dovendo tra l'altro competere con la presenza dei grandi insediamenti urbani e delle attività industriali. E' automatico, quindi, cercare di concentrare le attività sul minor spazio possibile. Ecco come si sono sviluppati gli allevamenti intensivi, stalle cioè dove molti capi convivono in spazi limitati.

La transumanza e il tratturo
Un tratto del Tratturo Magno da L’Aquila a Foggia (244 Km)
La transumanza e il tratturo
Tratturo Magno da L’Aquila a Foggia (244 Km)

E' questa la realtà diffusa in tutto il nord Italia a cui è legata la nostra grande tradizione agricola.

I bovini non sono animali selvatici, sono invece animali addomesticati dall'uomo ormai da migliaia di anni. Hanno un'indole molto mansueta e sono abituati alla compagnia dei propri simili; sono poco inclini agli spostamenti e al contrario piuttosto sedentari. Si muovono unicamente per cercare altri individui del branco o per mangiare. Nell'allevamento intensivo trovano immediatamente ciò che cercano: il gruppo e l'alimentazione. Se si muovono poco, non significa necessariamente che desiderino correre; unicamente viene accentuata una naturale tendenza alla pigrizia, ma questo non significa certo che gli animali soffrano. Nell'allevamento intensivo, anzi, i bovini trovano rimedio alle intemperie più gravose del nostro clima e ad una serie di malattie legate all'ambiente aperto. Difficile dire, dunque, che l'allevamento intensivo nuoce alla salute e al benessere animale. Gli allevatori, anzi, sono molto legati al proprio bestiame e hanno tutto l'interesse a che gli animali stiano bene: ne va della loro capacità di riprodursi e di produrre latte o carne. Nell'allevamento intensivo, inoltre, è possibile tenere sott'occhio tutto il gruppo ed è quindi facile rendersi conto se qualche animale richiede l'intervento del veterinario.

La transumanza e il tratturo

Però...

La quantità di carne che attualmente viene consumata in Italia è di 85 kg/annui pro capite e questa cifra richiederebbe oggi una superficie dedicata a cereali o erbai per alimentazione animale pari al doppio di quella attuale ossia circa 73 ml di ha. L’allevamento intensivo incrementa la monocoltura in particolar modo quella del mais coltivato con pochissime varietà ed in minor quantità e meno redditizie quelle del frumento e di cereali minori. La qualità dell’alimentazione animale è decisamente scarsa o addirittura nociva dato che si tratta di mangimi ottenuti spesso con scarti dell’industria olearia,conciaria e molitoria. Dal punto di vista igienico-sanitario gli animali allevati con il sistema intensivo sono più facilmente colpiti da diverse forme di patogeni: brucellosi,tubercolosi,listeriosi,salmonellosi,etc date le loro precarissime condizioni di vita in condizioni di ammassamento estremo che facilita infezioni ed intossicazioni varie.

Bisogna tener presente che le razze estere si adattano meglio per allevamenti intensivi ed alimentazione con mangimi e la loro produzione è più elevata ed omogenea. Queste vengono allevate molto in Italia poiché essendo il territorio quasi completamente costituito da colline e montagne non sarebbero ben utilizzate al contrario per sistemi di allevamento estensivi. Le carni di animali allevati con sistemi intensivi presentano carni meno pigmentate, più aromatiche e più tenere; quelle allevate con sistemi estensivi sono più scure, più dure, hanno maggiore componente acidica (acidi grassi insaturi), hanno più vitamina E che migliora il colore ed è un potente antiossidante biologico bloccando l’ossidazione e trattenendo acqua influisce anche sulla tenerezza delle carni (in particolar modo nei bovini). Da non sottovalutare il fattore PAURA che si determina tra gli animali soprattutto al momento che precede il trasporto in macello. La distanza di fuga è la distanza minore tollerata dagli animali rispetto all’uomo ed è pari a:
- bovino in estensivo da carne 31 m- da latte 0/7 m
- ovino in estensivo 6-11 m
- vitellone in stalla 2-8 m

La transumanza e il tratturo

Lo stress accumulato in ambienti molto affollati e poco igienici ha effetti negativi sull’asse cerebro-ipotalamo- adenocorticosurrenale.

La pratica del pascolamento preserva la biodiversità delle specie foraggere evitando fenomeni di degrado che portano ad erosioni, frane e smottamenti contribuendo alla prevenzione del dissesto idro-geologico molto più dei boschi soprattutto quelli derivanti da rimboschimenti .Il pascolamento però deve essere dimensionato alla capacità di carico del pascolo evitando fenomeni di sovraccarico che causerebbero anch’essi degradi pericolosi. La zootecnia estensiva, cioè con una giusta proporzione tra animali e superfici pascolive diventa l’attività agricola che più si adatta al mantenimento della tutela delle superfici inverdite essendo da sempre le aree montane vocate all’equilibrio armonico tra aree boscate e pascoli.

La transumanza e il tratturo
Trattamenti fitosanitari su colture intensive

La distruzione di un tale equilibrio a vantaggio o delle superfici boschive (riforestazione) o di superfici degradate producono oltre ai danni ambientali anche vistosi cambiamenti nel paesaggio tradizionale con effetti che si ripercuotono sulle attività turistiche. I sistemi di allevamento estensivo garantendo funzioni ecologiche fondamentali minimizzano i costi di gestione e di tutela del territorio. Si pensi alla necessità, per motivi ecologici ma non solo (prevenzione incendi,fruizione turistica delle aree) di dover procedere allo sfalcio meccanico dei prati ed al relativo trasporto in discarica, piattaforme di compostaggio,impianti di disidratazione) del materiale di risulta.

Eccessi di reflui inquinanti di allevamenti intensivi
Trattamenti fitosanitari su colture intensive
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Eccessi di reflui inquinanti di allevamenti intensivi - Stress e paura degli animali in allevamenti intensivi
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