I Cambiamenti Climatici Impongono di Abbattere le Emissioni e di Adottare Scelte Etiche
Nazzareno Gottardi
Convegno Internazionale “SCEGLI RINNOVABILE” , Montecatini 16-18 aprile 2010
8. Conclusione
Le considerazioni che abbiamo fatto non ci portano però molto lontano. La maggior parte di coloro che sono convinti che il loro benessere ed eventualmente quello dei loro prossimi sia l'unica cosa importante nella loro vita continueranno a mantenere le proprie posizioni anche dovessero essere sicuri che sono false. La sola cosa che può risolvere la situazione è che in qualcuno di essi ci sia un risveglio della coscienza.
Non parlo qui di una coscienza necessariamente legata ad un credo religioso. Parlo della coscienza che ci fa ricordare di appartenere alla grande famiglia del genere umano. Essa è latente ma presente in ognuno di noi. L'egoismo ce la fa tacere. A volte è sufficiente però che qualcuno ci additi con convinzione la verità ed allora ci si risveglia.
Non basta quindi aspettare che cambi la coscienza del petroliere o del governante; bisogna che essi abbiano attorno a sé un numero sempre più grande di persone che siano convinte delle ragioni tecniche e "morali" della necessità di passare all'energia rinnovabile ed abbiano il coraggio e la buona volontà di passare la loro conoscenza agli altri a rischio di essere giudicati ingenui od addirittura negativi.
Soltanto così succederà che sotto l'evidenza tecnica e della ragione etica il gruppo dietro i cartelli del fossile e dello sfruttamento delle risorse dell'umanità si sfaldi e partecipi all'azione comune per lo sviluppo ed il benessere dell'intera umanità.
Per fare in modo che la comunità di coloro che hanno compreso la necessità del cambio energetico aumenti è necessario che questo messaggio passi orizzontalmente ad amici e colleghi e, soprattutto scenda verticalmente verso i giovani: essi devo essere edotti sull'esigenza del rispetto delle norme per la protezione dell'ambiente, la riduzione dei consumi, la scelta corretta delle sorgenti di energia unitamente al senso di appartenenza ad una società globale dove tutti possano vivere in solidarietà ed armonia con la consapevolezza di avere gli stessi diritti e gli stessi doveri.
Ma c'è di più: bisogna che il dovere di assumerne questo atteggiamento non si arresti nei confronti dei membri della società umana attuale ma si rivolga alle generazioni future.
Quanti giovani o meno giovani si rendono conto che l'umanità è un corpo dinamico e che l'effetto delle loro azioni nel presente si estenderà lungo l'asse del tempo ben oltre la loro esistenza fisica? Dopo di me il diluvio? No. Non si può continuare così. Con le azioni del nostro presente noi condizioniamo lo sviluppo positivo o negativo dei nostri posteri. Ecco perché siamo responsabili di tutte le scelte che andiamo facendo e che, ritornando allo stretto problema energetico, la sola energia che si possa adottare per permettere il benessere di tutti gli individui della presente e futura umanità è solamente quella rinnovabile.
Se qualcuno pensa che questi concetti suonino comunisti si sbaglia: quello a cui si invita qui non è un semplice dividere indiscriminatamente un patrimonio scarso, senza considerazione di merito od esigenze speciali di ogni individuo. La tesi che abbiamo testé dimostrato è che la quantità di energia rinnovabile a disposizione dell'umanità è enormemente di più di quella che serve perché l'umanità intera possa vivere in prosperità. A quando, quindi, mettere l'energia come primo dei diritti fondamentali nella carta dei diritti umani?
Quel che si esige qui è che ogni essere umano abbia accesso ad un benessere di base, minimo, indipendentemente dai suoi attributi personali. Vuol dire cioè che tutti debbano ricevere almeno quella quantità di energia che garantisca loro una vita decente; cosa che, ora, con un venti percento dell'umanità che usa immoralmente l'ottanta percento della poca energia disponibile (fossile!), non succede. Una volta garantita questa quantità individuale media si può fare il business che si vuole, forse anche di più di adesso perché l'energia a cui si potrà accedere sarà molta e pulita.
Ricordo qui come feci nel convegno dell'anno scorso che questo concetto è stato tradotto in cifre da studi socio economici con una visione umanitaria e ne è venuto fuori che per soddisfare questa condizione basterebbe che ogni abitante della terra riceva una quantità giornaliera media di energia elettrica pari ad 11 kWh38 (Figura 15).
In fondo non sarebbe un gran che: la somma totale estesa a tutti gli individui della presente società umana corrisponde al 20 percento dell'energia totale usata nel mondo l'anno scorso. Si potrebbe affermare che un simile traguardo di giustizia sociale sarebbe, con una ragionevole ridistribuzione delle risorse, una realtà già oggi.
Esso sarà certamente realizzabile quando l'energia verrà attinta dall'enorme serbatoio del rinnovabile.
Quel che vado affermando è certamente valido però non ci si può fare illusioni che si possa realizzare rapidamente. Anche se tutti si fosse d'accordo e si partisse subito ci vorrebbero decenni prima che si arrivi al tutto rinnovabile poiché la presente economia è basata in modo preponderante sull’energia che viene prodotta mediante i fossili ed il nucleare.
Quel che si può fare è quello di diffondere il più rapidamente possibile questa idea di necessità di una nuova etica così che le masse si convincano e premano con la loro opinione sui responsabili dell'amministrazione dei loro paesi spingendoli ad una politica economico-energetica che favorisca l'umanità intera.
Quando i dirigenti avranno acquisito un senso di responsabilità nei confronti dei loro elettori e capiranno la necessità di agire con una gestione delle risorse a livello mondiale, staccata da ogni influenza lobbistica, in uno spirito di unità tra i popoli non si avrà più lo spettacolo del trionfo dell'egoismo a cui stiamo assistendo ora 39.
Si tratta in qualche modo di costruire una nuova umanità che sia cosciente della sua unità. Soltanto così il ponte temporale che ci separa dal ”tutto rinnovabile” sarà ridotto al minimo.
Nel frattempo, mentre dobbiamo restare fiduciosi nel piano di rinnovamento della società umana, bisogna prendere la realtà per quella che è ed essere prammatici ed accettare che fossile e nucleare continuino a sussistere in parallelo alle risorse rinnovabili: il primo come complemento a scalare nel tempo ed il secondo fino alla sua "morte naturale" che coinciderà con l'obsolescenza degli attuali impianti.
9. Epilogo
Il mese di marzo mi trovavo per caso in uno di questi fortunati villaggi dell'Europa centrale: ero sul bordo di una valletta immersa in una leggera foschia circa mezz'ora prima del tramonto con il sole basso sull'orizzonte in tutta la sua bellezza arancione. Faceva molto freddo. Dai tetti delle case di si levavano lente e silenziose sottili colonne di vapore che denunciavano il tepore all'interno delle abitazioni.
Mentre il mio pensiero mi dava un certo conforto pensando al senso di benessere e di rassicurazione per gli abitanti di questo fortunato paese la mia mente non ha potuto evitare di presentarmi le immagini di gente che muore di freddo e di fame lontano da là. E le immagini si tramutarono anche in quelle di altra gente che muore di fame e di sete in un paese con caldo tropicale. E la solita constatazione mi apparve: per meno di un quarto degli abitanti del mondo che possono permettersi una vita confortevole i più degli altri vive di stenti e coloro che appartengono agli strati più bassi della popolazione soffrono e muoiono.
E questo succedeva mentre stavo guardando il nostro astro che ci ha dato la vita e ancora oggi e per miliardi di anni potrebbe permettere a tutta l'umanità di vivere in serenità e persino in un numero di persone molte volte superiore all'attuale.
Lo so, forse pensate che oltre ad essere catastrofista sono anche un sognatore fantascientifico. Nossignori, ripeto ancora una volta: il sole ci invia 8400 volte più energia di quella che l'umanità intera oggi usa: basterebbe una minima frazione di questa energia estratta con captatori anche con il più basso coefficiente di conversione oggi accessibile per trasformare la nostra terra in un paradiso. Continuare a negare questo o soltanto metterlo in dubbio per favorire lo sfruttamento di preziose, sempre più scarse risorse e materie prime come il petrolio, per permettere l'egoistico piacere di super ricchezza e di potere a pochi mentre la maggior parte degli esseri umani soffre .... è un atteggiamento altamente immorale....... ….....l'energia rinnovabile non è più un'opzione: è un dovere morale.
Note
38 G.Benka: “the Energy Challenge”; Physics Today, April 2002.39 Bahá'u'llah.: “.....il benessere dell'umanità, la sua pace e sicurezza sono irraggiungibili a meno che e fino a quando non sia fermamente stabilita la sua unità ”; Spigolature dagli scritti, CXXXI.