Confronto tra due conti economici colturali del frumento duro
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Premessa
- Considerazioni finali
- Il progetto organizzativo
- Vecchio e nuovo patto sociale
- L'agricoltura oggi
- La società europea è cambiata
- Il nuovo ruolo dell'agricoltura nell'Unione Europea
PREMESSA
La conduzione tradizionale (senza stipulare accordi con le imprese)
La conduzione con accordi di produzione o di filiera
Marchio individuale o marchio collettivo oggi nel new green deal??
In Italia oggi produciamo solo il 20% dei frumenti che mangiamo!!!!
Attualmente con pandemia costi carburanti sono maggiori del 25%.. e il frumento costa 53 €/qle…
Nel 2020 24 €/qle…!!!!!!!
CONSIDERAZIONI FINALI
- Con accordi di filiera i costi variabili sono maggiori poiché bisogna garantire parametri di sicurezza e qualità dei prodotti (che costano)… ma l’utile netto alla fine non discosta di molto… di soli euro 133,00;
- i costi variabili maggiori sono quelli riferiti ai trattamenti antiparassitari e alla fertilizzazione;
- il conto è stato redatto considerando spese fisse straordinarie oltre a quelle ordinarie (affitto, manutenzione e assicurazione del capitale etc.);
- essendo in economia il RN (Reddito Netto o utile) è la differenza fra i ricavi totali e i costi totali è chiaro che maggiori sono i costi fissi minore sarà l’utile ma in questo caso c'è una piccola differenza fra i due tipi di conduzione; in effetti nella realtà come in questo caso la differenza è al max di 130,00 euro/ha;
- le voci di spesa sono piu o meno le stesse rispetto a 15 anni fa (tranne l’aumento degli agrofarmaci…), ciò che è cambiato è il maggior numero di imprenditori agricoli che vogliono sottostare ad accordi di filiera (spesso rigidi e limitanti) per avere la garanzia sui prezzi e sul collocamento del prodotto;
- sono comunque ancora diversi gli imprenditori agricoli che autonomamente decidono di collocare sul mercato i loro prodotti mettendoci il proprio lavoro e la propria libera competitività;
- i conti colturali in agricoltura sono fortemente variabili anche di anno in anno poiché sappiamo che dipendono strettamente dai cicli meteorologici, dall’andamento dei mercati, volatilità dei prezzi, sussidi e agevolazioni finaziarie europee...;
- il RN si puo aumentare o abbassando i costi variabili o fissi (soprattutto i fissi) o aumentando la produttività cioè la superficie coltivata a frumento duro;
- la convenzione stipulata tra consorzi e/o associazioni di produttori e il mulino garantisce la vendita del prodotto ad un prezzo concordato prima della semina del frumento, quindi sicurezza di reddito;
- la filiera controllata del frumento, riproposta annualmente alle aziende interessate si inserisce in un quadro più ampio di piano di sviluppo della filiera del grano tenero che prevede già un sistema interno di tracciabilità del prodotto nonché di autocontrollo (HACCP);
- le aziende acquirenti e moltiplicatrici dei frumenti hanno la totale garanzia di certificazione del seme e di assistenza tecnica in campo, in base ad un protocollo tecnico-gestionale del Piano, al temporaneo stoccaggio fino alla consegna finale del prodotto;
- le aziende interessate agli accordi di filiera oltre al vantaggio economico riescono ad ottenere una valorizzazione delle loro attività creando un rapporto di fiducia e di reciproca affidabilità senza il quale risulterebbero molto più incerti e poco remunerativi i rapporti con il libero mercato ed inoltre si garantisce un 2° vantaggio quello della filiera corta e locale, leva per un maggiore stimolo alla produzione interna dei prodotti cerealicoli.
IL PROGETTO ORGANIZZATIVO
Costruire una politica di filiera incisiva per il comparto, significa organizzarsi:
- per governare le crisi di mercato;
- per gestire il prodotto in tutte le fasi della filiera e contestualmente governare gli aspetti contrattuali con l’Industria di trasformazione;
- per realizzare la progettazione relativa ai contratti di filiera, al Piano cerealicolo nazionale, agli specifici Piani di Sviluppo Rurale.
Occorre fare sistema in termini di prodotto e di servizi attraverso soggetti economici in grado di esprimere insieme, un forte potere contrattuale sul mercato (Consorzi, associazioni, industrie di trasformazione, GDO, piccola distribuzione).
Il “vecchio” ruolo sociale dell’agricoltura:
- sicurezza (di approvvigionamento) alimentare (food security);
- compensare squilibrio città/campagna nel modello di sviluppo;
- elemento di coesione nella costruzione europea;
- multifunzionalità (agenda 2000) e New generation EU… PNRR ( 53Mld per la transizione ecologica)… MITE (Ministero per la Transizione Ecologica).
Ridefinire Il ruolo sociale dell’agricoltura:
1. Obiettivi:
- sviluppo rurale (territorialità, decentramento…);
- agricoltura e ambiente (environmentalsafetyand quality);
- agricoltura e agro-alimentare (food safetyand quality).
2 Imprenditore agricoltore:
- da soltanto produttore di merci… a (anche) erogatore di servizi (multifunzionalità).
3. ”ridefinire il mestiere”.
L’AGRICOLTURA OGGI
Principali mutamenti di domanda e offerta
L'agricoltura nel 20° SECOLO
- rivoluzione tecnologica: chimica, meccanica, biologica/genetica (Green Revolution);
- crescita offerta ovvero maggiore crescita domanda: prezzi decrescenti;
- strategia di politica economica: sussidio netto (nei paesi ricchi).
L'agricoltura nel 21° SECOLO
- nei paesi ricchi crescita costo opportunità del tempo: maggiore domanda servizi-informazione-qualità;
- crescente differenziazione della domanda;
- strategia di politica economica: sussidio selettivo (nei paesi ricchi).
LA SOCIETA' EUROPEA E' CAMBIATA
Il reddito non cresce e la popolazione italiana aumenta a causa dell’immigrazione ma è “invecchiata”: un bimbo ogni cinque anziani.
I comportamenti di consumo alimentare sono cambiati
- meno quantità, più qualità;
- attenzione ai prodotti tipici e all’origine geografica dei cibi;
- attenzione alla sicurezza alimentare (sanitaria, nutrizionale, ambientale, etica).
Crescente domanda non-food
- paesaggio ed eredità culturale;
- sicurezza e sostenibilità ambientale… New green deal… farm to fork… green economy;
- servizi non-food (prevalentemente beni pubblici).
IL NUOVO RUOLO DELL'AGRICOLTURA NELL'UNIONE EUROPEA
TRE FUNZIONI:
- food function: agricoltura competitiva nei mercati mondiali (riduzione del sostegno attraverso il mercato) ma anche agricoltura di alta qualità in termini di qualità dei prodotti e di sicurezza alimentare (food safety - food security);
- environmental function: agricoltura che produce esternalità positive, che minimizza le esternalità negative e che contribuisce alla sicurezza ambientale;
- rural function: agricoltura che conserva il paesaggio rurale, le tradizioni culturali locali e contribuisce allo sviluppo socio-economico delle comunità rurali.
Il Nuovo Modello di Agricoltura Europea con la riforma PAC 2021-27.
Approfondimenti consigliati
Il bel tempo andato
Proprio così, il bel tempo andato sembra una passione generale, e si vende a palate ed a quintali, liscio o condito con nostalgia. Ma si può sentire nostalgia per una cosa che non si è mai sperimentata? Sembrerebbe che per essere oggetto di nostalgia, una cosa debba per forza stare nella memoria. Ma nella memoria di ognuno, oltre alle cose direttamente sperimentate, ci sono anche quelle semplicemente sentite dire, per esempio quelle a cui quasi tutti credono...
Le stragi preistoriche
Dove Homo sapiens arrivò improvvisamente, i primi a farne le spese furono gli animali di grossa mole e poco veloci. Il bradipo gigante, che qui vediamo afferrare un albero (dipinto a sinistra), pesava fino a quattro tonnellate. Il gliptodonti (ricostruzione in basso) in qualche caso avevano la mole di una Fiat 500; la loro corazza evidentemente non bastò a proteggerli dalle armi dei nuovi venuti. Ambedue probabilmente erano molto lenti: l’ideale per essere trasformati velocemente in grandi arrosti. Le ossa e le corazze però sono giunte fino a noi, e le possiamo vedere nei musei...
Di terre abbandonate, di boschi, di sciocchezze
Quel che è stupefacente, è che molti sedicenti ambientalisti, lodatori del tempo passato, oltre all’allevamento libero, predicano l’abbandono dell’agricoltura intensiva, per tornare ad un’agricoltura estensiva. Se anche quella cosa fosse possibile, e non lo è, visto che c’è ben poco spazio fisico per aumentare le superfici coltivate, essa significherebbe la fine immediata di ogni forma di vita selvatica di dimensioni non esigue, fuori dagli ambienti inospitali. Questa specie di idee utopistiche si basa su una percezione errata dei limiti fisici del nostro mondo, e sulla solita confusione tra campagna e natura...