Clivia
La testimonianza di un nostro lettore sulle sue Clivia.
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI
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- Classificazione botanica
- Caratteristiche generali della pianta
- Principali specie
- Come coltivare la pianta
- Fioritura
- Parassiti e malattie
- Da cosa deriva il nome Clivia
- Tossicità della pianta
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
LE ESPERIENZE E LE TESTIMONIANZE DI DARIO TOFFOLON CON LE SUE CLIVIA
Sono un appassionato di amaryllidaceae, di cui ho svariati esemplari: boophane, ammocharis, crinum, amaryllis belladonna, hippeastrum, cyrthanthus, zephyranthes, rhodophiala, amarine, chlidanthus, brunsvigia, haemanthus, griffiniopsis, lycoris, nerine, stenomesson, rauhia, griffinia e worsleya, eucharis, pancratium, polianthes e, naturalmente, anche clivia, di cui ho diverse varietà (miniata, citrina, lutea, cyrtanthiflora, variegata, etc.).volevo portarvi la mia esperienza sulle clivie.
premetto che ho una casa in montagna (800 metri) dove, a primavera, TRASLOCO letteralmente una moltitudine di piante che svernano con me a Milano (periferia). a quell'altitudine la maggioranza delle mie amaryllidaceae in vaso viene gradualmente abituata all'esposizione in pieno sole (belladonna, diversi crinum, e altro ancora, sono piantati in piena terra, con picchi invernali notturni anche oltre i 15 gradi sottozero: naturalmente solo le specie decidue possono sopportare questo!!!).
in generale la luminosità è elevata e la luce ricca di ultravioletti (ci si abbronza velocemente...). tutte queste piante, pur sopportando qualche iniziale ustione, mostrano di gradire notevolmente questa esposizione diretta (le temperature estive non raggiungono i 30 gradi semmai sono mediamente sui 22 - 24 diurni e la notte scendono regolarmente sui 15 - 18) con una crescita assai rigogliosa. l'umidità dell'aria (specie notturna) favorisce.
d'inverno il trasloco è verso Milano e queste piante soggiornano un po’ nel mio appartamento e un po’ sui pianerottoli di tutto il condominio (sono davvero tante; abito in una casa di ringhiera e la scala è esposta all'esterno).
le clivie, quando sono in età adulta, soggiornano all'aperto e la mia esperienza è che tollerano persino qualche occasionale gelata notturna. attualmente con minime notturne vicine allo zero o addirittura -1 (mese di dicembre), la mia
naturalmente con questa mia non intendo "stimolare" i lettori ad inutili esperimenti a danno delle loro piante: se la mia casa non fosse già strabordante di vegetazione (ho elencato solo le amaryllidaceae ma non è la sola famiglia di cui sono appassionato...) anche le mie clivia starebbero al calduccio... tuttavia le condizioni estreme cui le ho negli anni sottoposte mi pare abbiano favorito una capacità maggiore di adattamento e stimolato una abbondante fioritura più volte all'anno.
clivie a foglia variegata
ecco due piccole clivie a foglia variegata
le bagno abbondantemente una sola volta la settimana e lascio che il terreno quasi secchi prima della successiva annaffiatura. a differenza delle loro "sorelle" poste all'esterno al freddo e al gelo di dicembre, queste crescono felici sul... CALORIFERO! (nota 1) una vera ingiustizia :-)! comunque anche loro questa estate hanno soggiornato all'esterno, gradualmente portate in pieno sole (in montagna a c.ca 800 metri d'altitudine) e sotto continui acquazzoni (e due terribili grandinate notturne) che hanno caratterizzato questa estate 2008.
clivie a foglia variegata
questa è invece una "normalissima" (io la trovo meravigliosa!)
il "tronco maculato" che si intravvede a destra è di un giovane amorphophallus titanum (prima o poi manderò un po' di schede su queste araceae di cui ho una notevole collezione).
ecco invece la fioritura di una
questa è una altra
sto attualmente crescendo due piantine di
Note
(1) una tavola di legno separa le piante dal contatto diretto col calorifero. però sono esposte comunque ad un bombardamento di calore notevole, pur tenendo (ho un impianto autonomo) la temperatura in casa sui 18°. data la quantità di piante in casa l'umidità dell'aria è notevole (come una serra riscaldata.....). comunque le piante poste sulle tavole sopra i caloriferi sono spruzzate di acqua in ogni momento possibile e comunque almeno 2 volte al giorno (su foglie e terreno che bagno però solo una volta la settimana per non creare muffe o marciumi che col caldo e bagnato avrebbero la meglio su tutto). quindi un calore maggiore in cambio di maggiore siccità del suolo (la natura insegna), in cambio però di umidità sulle foglie.
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