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La pietà di Michelangelo: la sua storia

Ti racconto come è nata e come è stata fatta la Pietà di Michelangelo Buonarotti: il difficile e tormentato percorso dell'artista.

La pietà di Michelangelo: la sua storia
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Michelangelo Buonarroti aveva solo 24 anni quando finì la sua Pietà nel 1499. Nonostante abbia vissuto quasi 90 anni (Michelangelo era nato a Caprese - vicino ad Arezzo - il 6 marzo 1475 e morto a Roma il 18 febbraio 1564) e abbia scolpito delle opere di una bellezza senza tempo, la maggior parte degli storici ritengono che non abbia mai più realizzato opere così perfette come forma e intensità di sentimento, della sua Pietà.

La storia della Pietà è legata a tutta una serie di circostanze che si sono create nella vita di Michelangelo.

Michelangelo era secondo di 5 figli della famiglia fiorentina Buonarroti che faceva parte del patriziato fiorentino. Nessuno nella famiglia era amante dell'arte, nonostante ciò, Michelangelo sin da bambino, aveva manifestato le sue tendenze artistiche.

Quando nel 1489 Lorenzo il Magnifico fondò una scuola d'arte a Firenze per scultori, per cercare di far rifiorire quell'arte che si stava perdendo, Michelangelo, che aveva solo 14 anni si iscrisse, e trascorse 4 anni nella scuola, dedicandosi allo studio e al lavoro tanto che la sua bravura fu notata dai Medici che lo invitarono a vivere nel loro palazzo.

Purtroppo Lorenzo de Medici, morì quando Michelangelo aveva solo 17 anni e il figlio Piero che gli era succeduto, non era amato dalla gente tanto che a un certo punto, la popolazione saccheggiò il palazzo e Michelangelo terrorizzato fuggì a Bologna.

L'anno dopo ritornò a Firenze senza denaro e senza protettore. Per sbarcare il lunario scolpì un amorino dormiente. I cugini dei Medici gli consigliarono di sotterrare per un po' di tempo la scultura in modo da farla sembrare antica e venderla in questo modo a un prezzo migliore. Il cardinale Riario che aveva acquistato la statuina intuì la frode ma anziché punire Michelangelo gli commissionò un lavoro anche se, non sapeva decidersi su cosa fargli realizzare.

Nel frattempo Michelangelo aveva conosciuto Jacopo Galli, un banchiere che aveva intuito il suo genio e la sua bravura e gli commissionò una statua di Bacco. Questa fu la prima scultura a grandezza naturale che fece Michelangelo e nel realizzarla dimostrò un'audacia di concezione e di esecuzione sbalorditive.

Bacco di Michelangelo Buonarotti
Statua del Bacco

La figura di Bacco pieno di vino con questo braccio quasi distaccato dal corpo, con questa mollezza delle carni e con la pelle perfettamente modellata in una struttura anatomica mai vista prima, era la perfetta immagine di un dio pagano, tanto che suscitò grande scalpore.

Jacopo Galli aveva tra i suoi amici il cardinale francese Jean de Villiers de la Groulaie il quale, conosciuto Michelangelo, ne intuì il genio e pensò di commissionargli una scultura per la cappella del re di Francia sita nella Basilica di San Pietro. Jacopo Galli volle però che nel contratto che Michelangelo sottoscrisse con il cardinale, fosse specificato che doveva realizzare: «La più bella opera di marmo che sia oggi in Roma e che maestro nessuno la farebbe migliore».

Michelangelo a quel punto si stabilì in una casa sul Tevere a Roma, e cominciò un lavoro febbrile di ricerca delle persone che potessero ispirargli Gesù e la Madonna. Dapprima i suoi disegni erano molto tradizionali raffigurando un Gesù classico e anche una Madonna molto sobria e conformata ai canoni tradizionali, ma a un certo punto, decise di creare due figure a grandezza naturale e di rappresentare una madre giovane e non anziana.

Bacco di Michelangelo Buonarotti
Ritratto di Michelangelo Buonarotti di Daniele da Volterra nel 1545

Decise che la violenza, la tragedia e il sangue non dovevano essere presenti nella scultura ma solo la pietà di una madre verso suo figlio morente. Decise anche di ridurre i fori dei chiodi delle mani e dei piedi rendendoli appena visibili. Il Gesù morto doveva dormire serenamente sul grembo della madre Maria.

Quel che sperava di esprimere Michelangelo nel suo marmo era veramente la pietà, la compassione e il dolore. E lo volle esprimere creando due personaggi di una bellezza sublime e di una intensità di sentimento tale da suscitare commozione al solo guardarli. Maria che chinava i suoi occhi verso suo figlio e che con una mano protesa sembrava dire: «Perché Signore, perché».

La cosa che stupisce principalmente della Pietà e la naturalezza con la quale ogni forma è scolpita. Michelangelo era talmente preso da questa sua realizzazione che si era completamente isolato dal mondo, vedeva di rado gli amici, dormiva poche ore a notte gettandosi sul letto vestito. Ci vollero due anni per finire la sua Pietà.

Purtroppo il cardinale de la Groulaie non potè vederla terminata in quanto muori prima della sua ultimazione. Potè solo vedere le figure abbozzate nel marmo e nonostante ciò, rimase profondamente turbato dagli aspetti innovativi di quella scultura tanto che chiese a Michelangelo: «Ditemi figliolo, come mai il volto della Madonna è così giovane, più giovane di quella del Cristo?» e Michelangelo rispose: «Mi è sembrato che la Vergine Maria non potesse invecchiare. Era pura e avrà certo mantenuto la sua giovinezza».

Il particolare più strano della storia della Pietà è che il blocco era alto 1,75 m e pesava 136 chili e doveva essere collocato nella cappella del re di Francia in una nicchia quasi nascosta. Morto il cardinale de La Groulaie, il Galli temeva che il papa Alessandro VI potesse negare il permesso di porre la pietà all'interno della Basilica di San Pietro dato che l'opera si discostava molto dalle opere tradizionali tanto da poter essere considerata quasi eretica. A quel punto la statua fu portata dentro la basilica di notte, nel 1500, e sistemata in una nicchia quasi nascosta, della Cappella del re di Francia. La statua non fu mai ufficialmente inaugurata e non fu neanche benedetta, al contrario della stata di Bacco.

Nonostante il 1500 fosse l'anno del giubileo e tantissimi pellegrini si recavano a Roma da ogni parte del mondo per visitare la Basilica, poche persone si davano la pena di entrare nella cappella del re di Francia. Era come se la Pietà non esistesse.

Ci volle un affronto a scuotere Michelangelo, infatti mentre si trovava nella cappella entrò una famiglia lombarda che, fermatasi davanti alla sua Pietà dissero: «Ti dico che riconosco il lavoro, è fatto da quel tale di Osteno che fa le figure per le tombe» e un altro rispondeva: «No no, è di quel tale Cristoforo Solari di Milano che ha fatto molte cose come questa». A quel punto Michelangelo indignato, ritornò la notte stessa a San Pietro e con mazza e scalpello, scolpì nella banda che attraversa il petto della Vergine le parole latine: «MICHELANGELVS BONAROTVS FLORENTINVS FACIEBAT» «Michelangelo Buonarroti Fiorentino fece.». Questa è l'unica volta in vita sua che Michelangelo appose la sua firma in una scultura.

Scritta sulla Madonna nella Pietà di Michelangelo Buonarotti

In quale modo Michelangelo sia riuscito a scolpire la Pietà, l'opera più sacra da lui scolpita e il Bacco la sua opera più profana, è uno dei misteri che sino a oggi ancora non si è riusciti a capire e che sicuramente non sarà mai capito: il sacro e il profano, un tutt'uno nella stessa persona.

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