La tigre indiana (o tigre del bengala) è un animale che si ritrova in tutta l'India ma i gruppi più numerosi sono localizzati in Bangladesh, nel Bengala e alcuni esemplari sono diffusi in Nepal, nel Bhutan, in Cina e in Birmania.
Non ci sono dei veri e propri habitat ideali per questo animale in quanto vive tranquillamente sia nelle fredde foreste himalayane sia nelle zone calde e acquitrinose anche se preferisce luoghi dove è presente una fitta vegetazione in quanto ama fare gli agguati alle sue prede anche se potrebbe inseguire di corsa senza problemi le sue vittime, anche in acqua o sugli alberi essendo sia un'eccellente nuotatrice che un'ottima arrampicatrice.
Questo vasto territorio è giustificato dalla tecnica di caccia in quanto fa dei veri e propri appostamenti: prima pedina la preda di nascosto, tenendosi sottovento in modo da non essere sentita, poi quando arriva vicino alla preda la assale e la uccide.
Il rapporto più lungo di vita sociale è quello tra la madre e i suoi piccoli che può durare fino a tre anni di vita della prole.
La tigre del bengala è considerata il predatore per eccellenza in quanto può catturare senza problemi una preda due volte il proprio peso. E' un animale possente, caratterizzato da un collo corto e grosso, spalle larghe e zampe massicce.
Il suo mantello è quello tipico delle tigri, di colore arancione intenso con strisce di colore nero per confondersi nella macchia.
Ha una capacità visiva superiore sei volte rispetto a quella dell'uomo, compresa la visione notturna.
E' un animale provvisto di un udito molto fine e ha la particolarità di avere la parte posteriore delle orecchie bianca caratteristica queste che sembra le consenta di riconoscere i diversi esemplari al buio.
I denti della tigre del bengala sono caratterizzati da lunghi canini, lunghi dai 7,5 ai 10 cm che servono per uccidere la preda mentre i molari servono per trinciare la carne.
Gli artigli delle zampe sono usati per afferrare la preda, per arrampicarsi sugli alberi e per graffiare la corteccia per marcare il territorio.
La tigre del bengala comunicazioni tra di loro in diverse maniera: con l'odorato, i segnali visivi e i suoni.
Per delimitare il territorio la tigre del bengala graffia la corteccia degli alberi e poi spruzza l'urina (assieme a un liquido odoroso) che serve per mandare dei messaggi molto chiari alle altre tigri indicando il sesso, la taglia, lo stato sociale e anche (se si tratta di urine di un esemplare femmina) se sono disponibili all'accoppiamento.
Le tigri indiane sono animali che possono comunicare anche vocalmente con ruggiti, grugniti, ringhi, gemiti e sibili. Ogni suono ha una sua finalità e sembra riflettere sia cosa la tigre voglia fare o stia per fare sia il suo stato d'animo. A esempio il ruggito è di solito un segnale di dominanza, che dice agli altri individui quanto lei/lui sia potente e quanto grande è la sua posizione sociale.
La tigre del bengala è una cacciatrice nata tanto che può cacciare e avere il sopravvento su prede due volte superiori il proprio peso. Ama cacciare soprattutto la notte, periodo in cui le sue prede preferite (gli ungulati) sono più attive, anche se non esistono delle regole precise in merito. Caccia tendendo agguati alle sue prede, avvicinandosi il più possibile senza farsi sentire. Raramente le insegue in lunghe corse.
Le prede di piccole dimensioni le uccide mordendo la parte posteriore del collo spezzandogli quindi il midollo spinale mentre quelle di dimensioni più grandi le afferra per la gola schiacciandogli la trachea e quindi uccidendole per soffocamento.
Dopo aver ucciso le sue prede che sono di solito cervi, bufali, maiali, scimmie, le trascina da una parte per mangiarle con calma. Di solito le prime parti che la tigre del bengala mangia sono i quarti posteriori. Nulla viene tralasciato infatti mangia anche i peli.
Può mangiare fino a 30 kg di carne in una sola volta e quando è sazia, nasconde la preda con delle foglie per ritornare il giorno dopo fino a quando non l'ha completamente divorata, anche se in decomposizione.
La maturità sessuale viene raggiunta nella femmina della tigre indiana intorno ai 3-4 anni mentre nel maschio intorno ai 4-5 anni.
Il periodo in cui la tigre del bengala si accoppia è quello primaverile, quando la femmina entra in calore per circa 3-7 gg. Dopo l'accoppiamento il maschio resta con la femmina ancora per qualche giorno dopo di che se ne va e non alleva i figli il cui compito è affidato esclusivamente alle femmine.
La gestazione dura circa 15 settimane e possono nascere da due a quattro cuccioli che alla nascita e fino a 6-14 gg sono ciechi e dipendono in tutto e per tutto dalla madre. I piccoli sono allattati per circa sei mesi anche se la madre quando hanno circa due mesi di età, inizia a portare loro piccole prede.Dopo i sei mesi (dopo la svezzamento) i piccoli iniziano ad accompagnare la madre nella caccia per impararne tutte le tecniche e verso i 18 mesi sono in grado di cacciare da soli.
Rimangono con la madre fino all'età di un anno e mezzo - tre anni.
Le tigri indiane adulte sono animali che non hanno nemici naturali fatta eccezione per l'uomo. I cuccioli di tigre spesso sono cacciati dagli esemplari maschi adulti di tigre.
La tigre indiana è classificata nella Red list dell'IUNC tra gli animali ad altissimo rischio di estinzione ENDANGERED (EN): è stato infatti stimato (dati 2008) che nel mondo la popolazione totale è di circa 2500 esemplari.
La principale minaccia per questo insuperabile animale è l'uomo che riduce sempre più il suo habitat naturale e le sue fonti di cibo.
La tigre indiana è molto importante nell'ecosistema per controllare la popolazione dei grandi erbivori.
Da un punto di vista economico è un animale che rappresenta una grande risorsa per i giardini zoologici e le aree naturali, come importante risorsa economica (ecoturismo).
Il bracconaggio purtroppo è ancora diffuso in quanto la sua pelliccia è considerata pregiata per fare arazzi e tappeti.
Tra i felini la tigre del bengala è quella che ama maggiormente l'acqua essendo tra l'altro una eccellente nuotatore.
La medicina tradizionale cinese, usava parti del corpo dell'animale per preparare medicine alternative a esempio per diventare forte e feroce come una tigre.
Note