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Moratorie sulla deforestazione in Indonesia


28 maggio 2010

Una buona notizia per il mondo dell'ambiente: il Presidente dell'Indonesia Susilo Bambang Yudhoyono ha annunciato ad Oslo durante l'International Deforestation Conference, attualmente in corso, che sarà fatta una moratoria di due anni sul rilascio di nuove concessioni per la conversione delle foreste vergini in campi da coltivare.

Forse potrebbe sembrare una notizia di poco conto ma ci rendiamo conto che non lo è se pensiamo che l'Indonesia da sola ha oltre 100 milioni di ettari di foresta con una biodiversità animale e vegetale unica in tutto il mondo. L'Indonesia è infatti il più grande Stato-arcipelago del pianeta, è formato da 17.508 isole di cui circa 6.000 abitate, con foreste che coprono circa il 60% della sua superficie. Grazie al clima tropicale e alla grande varietà di orografia del territorio, l’Indonesia è al secondo posto nel mondo per il più alto livello di biodiversità del pianeta, dopo il Brasile. Va da se pertanto che distruggendo le foreste si distrugge anche la biodiversità animale e vegetale che la popolano.

Cartina geografica Indonesia
Nota 1

Secondo Greeenpeace l'Indonesia ed il Brasile occupano rispettivamente il terzo e il quarto posto (al primo posto si trova la Cina ed al secondo gli Stati Uniti) nella classifica dei paesi emettitori di CO2 contribuendo insieme al 40% delle emissioni globali con le deforestazioni e secondo l'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) dell'Onu le deforestazioni sono responsabili del 17% delle emissioni di gas serra: in pratica più di tutti i mezzi di trasporto che circolano nel pianeta.

Deforestazione in Indonesia
Nota 2
Questa grande quantità di emissione di CO2 è dovuta al fatto che per deforestare, vengono creati nelle foreste vergini dei canali di drenaggio dell'acqua (ricordiamo che si tratta di foreste torbiere) lungo i quali vengono dapprima convogliati gli alberi abbattuti per un uso commerciale e successivamente viene fatta defluire tutta l'acqua dai terreni e la vegetazione residua, rimasta sul terreno disboscato, viene bruciata, immettendo in questo modo nell'atmosfera quantità enormi di anidride carbonica (CO2).

Successivamente su questi terreni viene coltivata palma da olio usata dalle industrie alimentari, cosmetiche e di biocarburanti.

Pertanto una moratoria sulle concessioni per lo sfruttamento dei terreni della foresta pluviale, porta con se sia un abbattimento delle emissioni di CO2 nell'atmosfera sia una salvaguardia della biodiversità.

Questa decisione arriva grazie al fatto che la Norvegia, investirà in Indonesia, per la salvaguardia delle foreste, un miliardo di dollari che permetterà al paese, di rientrare dei soldi che non incasserà dalle grandi industrie che acquistano le concessioni per la deforestazione. La logica norvegese è infatti che non ci si può aspettare che i paesi in via di sviluppo possano sostenere da soli il costo di ridurre la deforestazione senza il supporto dei grandi inquinatori quali l'Europa, gli Stati Uniti, il Giappone e molti altri.

Certo, è un grande passo ma sarebbe anche meglio se la moratoria fosse estesa anche alle concessioni già in essere.

Note

(1) Original photography courtesy of CIA (Central Intelligence Agency) USA
(2) Original photography Greenpeace

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