Energia dal mare
Da tempo l'umanità si è resa conto che l'unica strada percorribile ai fini energetici è quella delle risorse rinnovabili.
Abbiamo visto spuntare come funghi impianti fotovoltaici ed eolici, e sempre di più l'attenzione è rivolta in questo senso. Ma c'è una buona parte di scienziati che sta lavorando a progetti più ambiziosi, ovvero estrarre energia dal mare.
Impianto eolico
Impianto fotovoltaico
Le forze in atto negli oceani e mari del mondo sono portentose, e il solo pensare di poterle imbrigliare fino a poco tempo fa era mera illusione, ma con i passi avanti fatti dalla tecnologia, queste cose sono ora possibili. L'idea dello sfruttamento della potenza marina è sempre stata nella mente dell'uomo ma finora tutto è rimasto a livello di progetto. Le correnti marine scorrono all'interno dei mari come enormi fiumi, e come essi si comportano. Le maree spostano enormi quantità di acqua da una parte all'altra della Terra, e le onde si infrangono poderose sulle nostre coste. Da un punto di vista teorico non esiste niente sulla Terra di paragonabile in questione di potenza energetica.
L'energia dal mare è possibile estrapolarla in diversi modi:
- dalle onde;
- dalle maree;
- dalle correnti;
- dalle differenze di temperatura.
I progetti e prototipi finora presentati per questi campi vanno dai più audaci ai più semplici. I più interessanti a mio avviso sono quelli poco invasivi e più efficaci, ovvero quei progetti che recuperano energia attraverso lo sfruttamento delle onde e delle correnti.
Impianto eolico
Vediamone insieme qualcuno:
- i progetti che si propongono di sfruttare la potenza delle correnti marine non si distanziano grandemente dalle centrali eoliche. Si tratta infatti di turbine messe in moto da queste forti correnti sottomarine, il loro movimento produce energia. Basti pensare che per avere l'equivalente energetico estratto da una un vento a 100 km/h basta una corrente che si sposta a 3 m/s. Una gran bella differenza. Ancora a livello di sperimentazione, i vari progetti stanno facendo passi da gigante;
- un altro modo è usare il movimento delle onde attraverso delle boe sommerse. Queste boe contengono delle camere d'aria che vengono compresse al passaggio dell'onda, si basa sullo sfruttamento della spinta di Archimede. Esempi di questo genere sono i progetti Pelamis e A.W.S. Testati tra la Danimarca e l'Inghilterra; il progetto Limpet, invece, si basa sullo sfruttamento della pressione esercitata dalle onde sul litorale, con la costruzione di frangiflutti modificati, in cui un bacino sommerso di raccolta funge da produttore di energia;
- un progetto interessante oltre che simpatico da vedere è l'Anaconda, ovvero un serpentone di gomma lasciato libero di muoversi in acqua. La produzione di energia avviene proprio sfruttando il movimento “serpentino”. Certo sarà il caso di segnalare bene gli impianti altrimenti si rischia di terrorizzare la persone, è facile, in questo caso, gridare all'avvistamento del mostro marino!!
Fortunatamente la ricerca va avanti, e la possibilità di poter avere energia “pulita” sta diventando sempre più una realtà. Questo implica varie cose, fra cui il sottrarsi al giogo delle politiche economiche dettate dagli Stati che possiedono il petrolio o il carbone, ed eliminare lo sfruttamento di queste risorse dannose per il nostro ambiente.