Come è cambiata e come evolve lo studio della tassonomia nel contesto della biodiversità
La tassonomia è quell’attività che consiste nella raccolta in natura e in laboratorio di una serie di dati catalogati in base a delle classificazioni: di tipo morfologico, fisiologico, genetico, ecologico e comportamentale, al loro studio e alla determinazione tassonomica effettuata in base alle conoscenze disponibili in materia.
Essa rappresenta lo strumento con cui la sistematica vegetale e animale garantisce un’ adeguata classificazione di tutto il sistema esistente nel nostro pianeta al fine di ottenere un patrimonio conoscitivo di fondamentale importanza per l’ identificazione e selezione del materiale biologico che caratterizza i nostri habitat naturali.
Per proteggere gli ecosistemi a rischio di estinzione o distruzione è doveroso conoscerne le caratteristiche e le potenzialità evitando in tal modo i troppo frequenti episodi di cattiva gestione degli ecosistemi con ripercussioni anche gravi sulla comunità (disboscamenti, cementificazioni, edificazioni incontrollate, inquinamenti inutili e del tutto privi di modelli previsionali, eccessivi interventi antropici).
Nell’ultimo secolo abbiamo documenti che testimoniano l’estinzione delle specie da 100 a 1000 volte più rapido ed è stato dimostrato che la mancanza di una efficace ricerca tassonomica delle specie si traduce inevitabilmente in crisi di conoscenza e di informazioni. Attualmente possiamo dire che non esiste in nessuna area protetta e in nessuna nazione una mappa completa della flora e della fauna presente.
Inoltre per quelle già esistenti non vengono attuati programmi di aggiornamento e variazione. Tuttavia in questo contesto poco confortante esistono alcuni studiosi di Bioinformatica e Cibertassonomia che permettono la divulgazione on- line del materiale monitorato.
In tale situazione è compito dei tassonomi e biologi interessati all’acquisizione e studio dei dati disponibili di elaborare e standardizzare i pacchetti informativi a disposizione, le banche dati e tutto il materiale potenzialmente archiviabile.
La tecnica del DNA Barcoding, utilizzato per semplificare le tecniche di riconoscimento e classificazione delle specie, ha avuto largo consenso soprattutto per l’affidabilità e semplicità della tecnica molecolare utilizzata nonostante la sua comprensibile limitatezza per quanto riguarda lo studio delle relazioni sistematiche ed evolutive tra le specie vegetali e animali e non meno importante gli aspetti morfologici molto numerosi e caratterizzanti.
L’integrazione di tutte le informazioni sopra citate costituisce la base conoscitiva essenziale per inquadrare le politiche di gestione ambientale e di tutela della biodiversità.
Il Global Biodiversity Information Facility è una struttura informatica globale di libero accesso per la consultazione di banche dati relative a: 7400 set di dati ed oltre 170 mln di dati relativi agli organismi di quasi tutti i paesi del mondo.
La settorializzazione della cultura scientifica, rivolta forse troppo spesso alla focalizzazione degli studi più a livello genetico e molecolare ha avuto come conseguenza diretta l’impoverimento delle conoscenze delle interrelazioni esistenti tra le diverse realtà ambientali e biologiche.
Stati Uniti, Canada e Australia hanno già ripreso l’attività di recupero dell’educazione in questo senso.
I giardini botanici e i musei di storia naturale sono i depositari di enormi patrimoni culturali sulla tassonomia botanica e zoologica; essi offrono un contesto ideale e unico per stimolare le nuove generazioni alla sensibilizzazione e allo studio di tali discipline.
Essi vanno tutelati ed amati perché contribuiscono all’arricchimento delle conoscenze scientifiche senza le quali qualsiasi approccio gestionale all’ambiente risulterebbe sterile, inutile e privo di fondamenta.