Portogallo
Un giorno al Cabo de Roca
Un giorno al Cabo de Roca
Io e Rita dalla stazione Rossio prendiamo un comodo treno (a tariffa irrisoria) per Sintra, (circa 30 minuti), la pioggia intensa ci impedisce di visitare la città, prendiamo il pullman urbano per andare al Palacio Nacional, tra pioggia e nebbia riusciamo a vedere i caratteristici alti camini a cono, visitiamo le varie sale decorate e riccamente arredate, alle pareti antichi azulejos, anche provenienti dalla Spagna, che permettono di vederne l’evoluzione nel tempo, infatti, ve ne sono alcuni del XIV secolo, altri sono dei secoli successivi, alcune sale si visitano anche con il naso all’insù per vedere i soffitti a cassettoni decorati, in particolare le sala dei cigni e delle gazze.
Con un bus proseguiamo con il giro degli altri siti notiamo il Palacio da Pena che vediamo solo dall’esterno.
Poi bus per Cabo da Roca, il punto più occidentale del continente europeo, indicato da una pietra scolpita.
Arriviamo che non piove, non c’è quasi nessuno, il panorama è magnifico, da film, onde alte e violente si infrangono sul costone del Cabo, 150 metri di roccia a picco sul mare, avvolto da una leggera nebbia fa un effetto molto suggestivo, ci sono anche un faro, un piccolo ufficio turistico con all’interno un comodo salotto per gli ospiti, passiamo sul bordo dello strapiombo protetti da un muretto, ci avviciniamo al faro, inizia a piovere a dirotto, il vento aumenta sempre di più, il tempo varia continuamente, si passa dal sole al buio, alle due del pomeriggio, è difficile reggersi in piedi, ad un certo punto pensavo che grandinasse, ma sono le gocce d’acqua che vengono spinte con violenza sul volto, tenendoci agli alberi andiamo verso il muretto del cabo, che vediamo avvolto dalla nebbia e dalle onde, cerchiamo poi di raggiungere l’ufficio turistico, è diventato quasi buio, mi volano via gli occhiali, che verranno poi raccolti vicino al muretto da un altro turista a circa 80-100 metri.
Rientriamo nell’ufficio del turismo, ci sediamo nel salotto, un poliziotto ci spiega che il vento di oggi è “medio” e che è in giugno che raggiunge il massimo, andiamo quindi nell’annesso bar per mangiare qualcosa.
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