I cavalli del Bisbino: una storia a lieto fine
Nel rigido inverno 2008-2009 due gruppi di cavalli avelignesi, che vivevano liberi sul Monte Bisbino sono scesi nei villaggi di Sagno (Svizzera) e Rovenna (Italia) alla ricerca disperata di cibo. La montagna era ricoperta da più di 1 metro di neve.
Diversi anni prima il loro proprietario era deceduto lasciando un’eredità confusa e i due branchi sopravvissero sulla montagna sfidando ogni genere di difficoltà.
La discesa nei villaggi provocò molte rimostranze e si profilò il pericolo che autorità insensibili sequestrassero gli splendidi animali.
A questo punto si mossero molte organizzazioni e persone sensibili: da parte italiana l’Associazione Aurora, la LAV, l’ENPA, Legambiente e da parte svizzera la SPAB di Bellinzona, l’ATRA, l’Associazione degli amici dei camosci del Monte Generoso. Le Giacche Verdi intelvesi chiamate dalla Comunità Montana intervennero per portare il fieno al gruppo che era sceso a Rovenna mentre il gruppo che aveva sconfinato a Sagno rischiò di morire di fame.
Il sequestro di uno stalloncino a Rovenna, nell’estate del 2009, provocò ampie reazioni. Un decreto prefettizio sanciva però qualche tempo dopo l’intangibilità degli animali a fini commerciali o di pura e semplice eliminazione.
I gruppi di associazioni e persone riunitisi volontariamente cercarono per mesi soluzioni pratiche indirizzate alla sopravvivenza dei cavalli e alla risoluzione dei conflitti di vario genere sorti nei luoghi della loro presenza.
I due gruppi vennero costantemente monitorati ed assistiti da parte dei volontari, nell’intento anche di difenderli dalle azioni di disturbo di proprietari del luogo che facevano di tutto per allontanare i cavalli liberi del Bisbino dai pascoli e dagli alpeggi di quel monte, con tentativi addirittura di eliminarli.Il potente stallone del gruppo della Bionda, forse scacciato, perse addirittura la vita in un burrone sul versante dirupato verso il Lago di Como, sotto il Poncione di Laglio.
Finalmente grazie alla generosa disponibilità di una proprietaria del luogo, un ampio terreno fu messo a disposizione dei cavalli ai Monti di Lenno, sopra Moltrasio. Esso fu recintato grazie al contributo della Provincia di Como e i due branchi riuniti vi poterono passare in tranquillità parte dell’inverno 2009-2010, ricevendo regolarmente il foraggio di fieno e le necessarie cure sanitarie richieste dall’ASL di Como.
Il ritorno dei cavalli sul Bisbino si rivelò però impossibile per la mancanza di accordi sui pascoli e per tutta una serie di ostilità verificatesi sui luoghi. Un’altra soluzione fu individuata grazie all’intervento delle Giacche Verdi intelvesi, della Provincia e della Comunità montana, nei pascoli alti della Valle d’Intelvi, sul versante italiano del Monte Generoso.
Nel maggio 2010 poté aver luogo l’esperienza meravigliosa della transumanza, durante la quale 20 cavalli, tra grandi e piccini, condotti dalle Giacche Verdi e da esperti guidatori, e seguiti da un’ottantina di volontari compirono a piedi, in un sol giorno, un viaggio di 30 chilometri su mulattiere e sentieri, tra il Monte Bisbino e il Monte Generoso. L’arrivo in tarda serata sugli splendidi pascoli di Pesciò e Squadrina, sopra Orimento, fu un avvenimento emozionante, con tutti i cavalli sani e salvi e senza il minimo incidente di percorso.
Lassù i cavalli sono rimasti, muovendosi in libertà tra i verdi pascoli di Squadrina-Pesciò, la piccola bolla sopra Orimento e i grandi prati in pendio fin sotto le alte rocce del Baraghetto Da allora sono nate ancora 2 bellissime puledre.
I cavalli si sono trovati benissimo su questi ricchi e ampi pascoli.
A fine novembre ha avuto luogo la seconda transumanza che ha accompagnato i cavalli dai pascoli alti del Generoso fino al Pian delle Noci. Come nella transumanza estiva anche in quella invernale hanno partecipato numerosi volontari a piedi e una decina di cavalieri. Tra loro il noto istruttore grigionese Urs Heer esperto del metodo di equitazione naturale Parelli. Il recupero non è stato facile a causa della neve e della reticenza di alcuni cavalli ma alla fine tutti gli animali sono stati condotti al Pian delle Noci, nel comune di Lanzo, dove un grande terreno è stato messo a disposizione dallo stesso comune. Lì, oltre al grande pianoro in cui sono state messe le mangiatoie e le vasche per l’acqua, i cavalli dispongono di un’ampia area boschiva.
I cavalli del Bisbino rimarranno al Pian delle Noci fino ad aprile e poi ritorneranno liberi sulle pendici del Generoso per tutto il periodo estivo e autunnale.
Il prossimo puledrino che nascerà verrà adottato a distanza dal Comune di Lanzo e saranno i bambini della scuola a sceglierne il nome. 5 o 6 cavalle sono in effetti incinte e i futuri puledrini saranno gli ultimi della famiglia dei cavalli del Bisbino. Tra poco tutti gli stalloni verranno definitivamente castrati.
La lunga e commovente storia dei cavalli del Bisbino si è conclusa felicemente anche dal profilo legale ed ora questi splendidi animali appartengono all’Associazione Cavalli del Bisbino ONLUS composta di membri svizzeri e italiani che oltre ad essere diventata proprietaria responsabile degli animali ha lo scopo di garantire la migliore sopravvivenza, la buona salute e la libertà, tenendoli uniti nel loro branco d’origine.
Guarda altre foto del cavallo Avelignese o Haflinger del Bisbino
Guarda il video che abbiamo realizzato per raccontare la loro storia...
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