La camelia ha una lunga ed affascinante storia in Cina e Giappone, i due principali paesi in cui essa ha avuto origine. Per molti secoli la camelia, chiamata dai giapponesi "tsubaki", cioè albero dalle lucenti foglie, ha avuto un importante ruolo nel pensiero e nella società, ma soprattutto nell'ambito religioso e dovunque la presenza del divino era avvertibile.
Ancora oggi coppie di giovani sposi si inginocchiano davanti ad un grosso albero di camelie e toccano con la punta delle dita una vecchia radice: con quest'atto hanno parlato con il loro Dio.
E' solo verso il 1930, con l'avvento di nuovi ibridi ottenuti da J.C.Williams, che la camelia riprende un nuovo notevole impulso cui fa seguito nel 1948 l'improvvisa apparizione della camelia "Reticulata" che ha determinato l'inizio di un notevole interesse verso la creazione di nuove e stupende varietà.
E per ultimo, è da ricordare la camelia "Chrisantha" a fiore giallo ed il notevole impulso commerciale dato dalla immissione sul mercato delle nuove camelie "miniatura" a piccoli fiori e foglie.
Il risultato di lunghe e laboriose ricerche fatte da eminenti ibridatori è ormai evidente. La camelia, "the japan rose", ha ora numerosissime belle specie e varietà ovunque ricercate (forse meno in Italia) per la loro bellezza, per la grandezza raggiungibile dalle piante (fino a 8-10 metri), per la loro durata (in piena terra fino a 4-500 anni), per la lucentezza delle foglie sempre verdi e per la credenza che essa faccia vivere a lungo chi le coltiva tanto che ancora oggi in Giappone viene festeggiata la festa "The year of the camellia" a favore dei cameliofili che entrano nel novantesimo anno d'età.
Poche piante possiedono una così abbagliante bellezza durante tutto l'anno, tanto da impressionare per la perfezione ed eleganza dei fiori e da far pensare che il Padreterno abbia creato la camelia per la delizia del genere umano.
Qualcuno ha scritto che la rosa è ammirata in tutte le parti del mondo: essa sorride quando tutta la natura sorride. Non così la camelia.
Essa sorride quando i prati ed i giardini sono tristi, quando i campi e le piante sono coperti dal drappeggio invernale.
La camelia è un anello di congiunzione tra le ultime foglie dell'autunno e le prime gemme della primavera. Le tinte e le forme dei fiori sono così varie e interessanti che si ha quasi l'impressione che la natura abbia fatto del tutto per superare se stessa
"Se vuoi vivere felice un giorno: ubriacati
Se vuoi vivere felice un mese: ammazza il maiale
Se vuoi vivere felice un anno: sposati
Se vuoi vivere felice un'intera vita: coltiva le camelie"
Concordo con quanto scritto dall'autore dell'articolo, in particolare sulla perdita di un poco di equilibrio. Quanto è interessante e stimolante quel poco di follia che si impossessa di chi ha un hobby qualsiasi.
Una volta a conoscenza dell'ambiente naturale della camelia, cioè dove, come ed in quali condizioni ambientali essa prospera senza alcuna cura da parte dell'uomo, occorre cercare di ottenere il più possibile condizioni ambientali simili a quelle naturali, tenendo presente che in natura:
Questi cinque requisiti sono tutti essenziali ed interdipendenti. Ignorandone anche uno solo diminuisce l'efficacia degli altri quattro.
In particolare per la camelia:
a mezz'ombra, specie le camelie japoniche. Le camelie sasauqua e le reticolate possono stare in posizione più assolate. Mai in piena ombra per evitare fioritura scarsa, preferibile esposizione a Nord ed a Est, lontano da piante a radici superficiali. Mai le camelie devono essere esposte al troppo vento, per evitare una rapida azione disidratante, e devono essere riparate dal forte gelo specie alle radici.
una buona pacciamatura fatta con sostanze organiche è molto benefica alle camelie. Va applicata tutt'intorno alla pianta di camelia, specie sulla linea di sgocciolamento e senza toccare il tronco. Decomponendosi la sostanza organica fornisce nutrimento alla pianta, migliorando la tessitura e la struttura del terreno, conserva l'umidità del terreno e protegge le radici dai forti sbalzi di temperatura.
sistemata in un buon terreno la camelia non ha bisogno di un'eccessiva fertilizzazione. Buona norma all'atto dell'impianto è l'impiego di concimi a lenta cessione (Osmocote, Plantosan, ecc.), ed una buona pacciamatura. Qualora sia necessario applicare concimi chimici farlo con molta parsimonia. Buona regola: "spesso e poco". Se le pianti sono sofferenti nessun fertilizzante.
un giusto dosaggio d'acqua è essenziale per la buona salute della camelia. Troppa acqua, se il drenaggio è insufficiente, crea problemi alle radici. Troppa poca acqua, specie se la camelia è piccola, crea dapprima appassimento, poi caduta delle foglie e quindi la morte della pianta. Spesse volte, quando la camelia stenta a far gemme a fiore o ha la tendenza a lasciar cadere i boccioli prima della fioritura, la ragione è dovuta alla scarsità d'acqua durante l'estate. Mai aver paura di bagnare troppo le camelie quando il drenaggio è ben fatto e la terra è soffice.
La potatura delle camelie è importante per ottenere piante con bella forma e per far si che la luce e l'aria possano circolare con facilità (gli inglesi dicono che gli uccelli debbono poter volare dentro la pianta od anche che deve essere possibile vedere attraverso la pianta stessa: to see through)
Fare la potatura prima che le camelie incomincino a mettere la nuova vegetazione. Una leggera potatura può essere fatta durante tutto l'anno, specie se vengono tolti i rametti morti, deboli, affusolati, rivolti verso l'interno e di forma sgraziata. Purtroppo, in genere, si ha troppa paura a potare o non si pota affatto.
Contemporaneamente alla potatura è utile effettuare la sbottonatura dei boccioliin soprannumero, specie nelle varietà di camelie che hanno tendenza a fare grappoli di boccioli all'estremità dei rami.
L'epoca migliore per mettere le camelie in piena terra è all'inizio dell'autunno e durante il periodo di riposo della pianta cioè durante la fioritura, ma più preferibilmente all'inizio della vegetazione. Particolare attenzione va posta per non rompere il pane della terra.
Bagnare bene le camelie appena sistemate.
Se si rompono parecchie radici occorre ridurre in proporzione l'apparato fogliare
Gen. Ettore Rolando
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