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GEOLOGIA E AMBIENTE
Nascita dei mari e delle terre emerse
Nascita dei mari e delle terre emerse
«Poi Iddio disse: " Si raccolgano le acque che sono sotto il cielo in un sol luogo e appaia l'asciutto" e così fu". E Dio denominò l'asciutto "terra" e la massa delle acque denominò "mari». (Libro della Genesi, 1, 9-10)

Nell’ultimo numero di Elicriso, nella Rubrica: geologia e ambiente, abbiamo visto come gli elementi allo stato gassoso formarono l’atmosfera primordiale, separandosi dagli altri componenti della nube cosmica, la quale fin dall’inizio ha mantenuto al suo interno, le condizioni indispensabili per originare elevate temperature.

All’esterno, dopo alcune centinaia di milioni di anni, si innestò un processo di raffreddamento progressivo con due conseguenze nette e irreversibili:

nell’atmosfera primordiale si ebbe la condensazione del vapor acqueo e di tutti quelle sostanze che erano allo stato gassoso, perché a temperature superiori al loro punto di evaporazione;

Nascita dei mari e delle terre emerse
Nascita dei mari e delle terre emerse

in superficie il materiale della nube cosmica allo stato fluido (tipo lava) si andava solidificando con un processo differenziato mano a mano che la temperatura scendeva al disotto del punto di fusione dei vari elementi, creando così la prima fragile e sottile crosta terrestre.

E’ così che 4 miliardi di anni fa venivano poste le basi di tutti quei fenomeni fisici che l’uomo ha raggruppato per necessità in tante discipline come Meteorologia, Geologia, Geografia, Oceanografia, etc., (senza parlare delle ulteriori suddivisioni che vanno sotto il nome di "specializzazioni"), costretto a farlo per limitazione delle sue capacità intellettive. Frammentare il sapere può sembrare a prima vista facilitare il raggiungimento della verità, ma in realtà spesso smarrirsi dentro al dettaglio rende difficile la sintesi per una visione generale del continuo divenire della Natura, caratterizzato da un insieme di fattori che interagiscono tra loro.

Purtroppo non vi è stato alcun testimone fin dall’inizio che potesse registrare i grandi e piccoli eventi che contemporaneamente sono stati causa ed effetto delle mutazioni della Terra. Fortunatamente in assenza di cronisti tutto è stato conservato dalla Natura, non sempre in forma chiaramente decifrabile, lasciando all’uomo il compito di far emergere quanto da tanto tempo è stato scritto, liberandolo da tutto ciò che non ha a che fare con la Verità. Ma non si rischia di gettare via anche la Verità? Cosa fare per evitarlo?

E’ lo stesso principio che fece dire a Michelangelo che le statue sono già all’interno del blocco di il marmo, per cui lo scultore deve solo asportare la parte del marmo a essa estranea. Ma anche qui quante statue sono state danneggiate o addirittura distrutte?

Nascita dei mari e delle terre emerse

Torniamo ai primi giorni della separazione dei grandi regni della Terra: aria, acque e terre emerse, cercando di decifrare le scritture del Gran Libro.

Purtroppo le " prime pagine " sono poco leggibili e questo c’era da aspettarselo, trattandosi di eventi verificatisi così lontano nella scala delle Ere, cioè quei grandi intervalli di tempo in cui è stata suddivisa la Storia della Terra.

Ma la cosa che più colpisce è il constatare che le prime pagine non sono altro che il diario dei primi 4 miliardi di anni della Terra, durante i quali ben poche cose sono accadute se confrontate alle grandi mutazioni, talvolta sconvolgenti, non solo per la crosta terrestre e la meteorologia, ma anche per la fauna e la flora, verificatesi nei successivi 500.000 anni, cioè fino ai nostri giorni.

Tanto è stato il tempo necessario per gettare le "fondamenta" su cui poi erigere il mondo che conosciamo.

Si stima che la vita del Sistema Solare, quindi anche della Terra, sarà di 10 miliardi di anni, per cui la Terra ha impiegato il 40% della vita per raggiungere la "maturità necessaria ad accogliere l’esplosione della vita".

E’ come dire che il genere umano supera la maturità all’età di 30 anni prima di poter affrontare le difficoltà, i cambiamenti e tutto ciò che lo porta a realizzare quanto potenzialmente ha in se fin dalla nascita.

Per la Terra riteniamo che non ci sia nulla di sconvolgente ritenere che tutto quello che notiamo fino a oggi e quello che avverrà nel futuro era già insito nell’universo al momento del Big Bang.

Dott. Pio Petrocchi

Trovapiante