Mesozoico, l'era dei rettili. Un altro big bang della specie
Nell’ultimo articolo di Geologia e ambiente abbiamo lasciato la Terra alla fine del Paleozoico, cioè 250 milioni di anni fa, con il completamento di alcuni grandi eventi sia dal punto di vista geologico che paleontologico. In particolare:
- Fine dell’orogenesi ercinica che si concluse con la saldatura dell’Europa all’Asia tramite la catena montuosa degli Urali, in modo da formare un unico blocco così come lo vediamo oggigiorno. Sempre durante il Permiano avvenne la quasi totale erosione dei rilievi legati al ciclo orogenetico paleozoico;
- Scomparsa della maggioranza delle specie esplose e sviluppatesi durante il Paleozoico, fenomeno che si ripeterà più volte durante le Ere geologiche, le cui cause ancora oggi non sono chiare in quanto le varie ipotesi fatte hanno tutte dei punti deboli.
Quale era la posizione reciproca dei Continenti alla fine del Paleozoico? Si era andata formando la Pangea, ossia un raggruppamento di terre che si estendeva dal Polo Nord al Polo Sud. Tra esse era possibile distinguere un blocco Europa Asia, un altro Africa America e un insieme di terre che a seguito della deriva dei Continenti daranno origine all’Oceania e all’Antartide.
L’Era successiva al Paleozoico è rappresentata dal Mesozoico compreso tra i 250 milioni e i 66 milioni di anni fa.
Il Mesozoico è stato suddiviso nei tre Periodi Trias, Giura e Cretaceo le cui caratteristiche geologiche e l’evoluzione delle specie furono condizionate dallo smembramento della Pangea per arrivare alla fine del Mesozoico a una dislocazione dei continenti e degli oceani pressappoco a quella attuale, come rappresentato nelle due cartine del globo.
Rispetto al Paleozoico il Mesozoico dal punto di vista orogenetico non fu interessato da eventi parossistici specie per l’Europa, Africa e Asia, tuttavia si ebbero in vaste aree profondi abbassamenti del substrato in cui si accumularono enormi depositi di sedimenti che nell’Era successiva (Terziario) furono i protagonisti di grandi Orogenesi, tipo quella Himalaiana
Dal punto di vista climatico si è avuta la totale scomparsa di glaciazioni, che avevano caratterizzato il Paleozoico, subentrando nelle aeree a suo tempo coperte dai ghiacciai un clima prevalentemente mite, mentre in vaste regioni che oggi troviamo nelle Americhe, nell’Africa meridionale e nell’Europa occidentale si ebbe un clima prevalentemente arido.
In quest’ultime regioni le formazioni geologiche del Trias sono rappresentate depositi continentali con prevalenza di sedimenti arenacei di ambiente desertico e di evaporiti, legate a bacini lacustri che venivano a mano a mano aprendosi con la frammentazione della Pangea e contestuale ingresso di acque marine.
FLORA: nelle zone a clima temperato rigoglioso fu lo sviluppo di piante tipo Araucarie e Felci oltre ad altri gruppi che poi si estinsero con la fine del Mesozoico, tale da costituire il nutrimento di erbivori dalle grandi dimensioni come i Rettili.
Nei mari fondamentale fu lo sviluppo delle Alghe calcaree quale apporto per la formazione di sedimenti organogeni di scogliera tipo dolomie.
FAUNA: il fenomeno che caratterizzò non solo il Trias ma tutto il Mesozoico fu lo sviluppo dei Rettili con alcune specie che raggiunsero dimensioni tali da superare qualsiasi altre specie in tutta la storia della Terra. Le dimensioni dei Rettili mesozoici ha acceso talmente la fantasia degli uomini, unitamente ai misteri della loro scomparsa, che l’Era dei Rettili è sinonimo di Era Mesozoica, per cui meritano un articolo a parte, anche perché il "clamore del loro sviluppo e della loro scomparsa" hanno fatto passare in secondo piano altre non meno importanti evoluzioni di altri gruppi.
Come si è detto con la fine del Paleozoico erano scomparse moltissime specie, ma quelle sopravvissute alla decimazione hanno rappresentato il punto di partenza per tutte quelle forme che invasero i mari, le terre e il cielo.
La Fauna marina contribuì, unitamente alle Alghe calcaree, alla formazione di scogliere con organismi costruttori come Spugne calcaree e Coralli del tipo esacorallo.
Per quanto riguarda i Brachiopodi, accanto alle rare forme sopravvissute dal Paleozoico, compaiono nuove specie che raggiungeranno il massimo dominio nel Giura e Cretaceo.
Così pure si associano varie forme di Echinodermi, in particolare i Crinoidi, ma tra i Molluschi ad assumere il maggior sviluppo sono i Lamellibranchi e i Gasteropodi.
Altri organismi che caratterizzarono tutto il Mesozoico furono per diffusione e talora dimensioni gli Ammonoidi, anche loro, come spesso succede in natura, estintisi improvvisamente e per ragioni non del tutto chiare.
Tra i Pesci si ebbero specie a doppia respirazione che possono considerarsi gli antenati delle attuali forme, mentre anche tra gli Anfibi vanno annoverate specie che raggiunsero dimensioni gigantesche. Come si vede il gigantismo non fu esclusivo dei Rettili.
Forse l’evento che più ci riguarda dal punto di vista evolutivo è la comparsa dei primi Mammiferi, cioè i nostri lontanissimi antenati.
La frammentazione della Pangea progrediva lentamente tanto che verso i 210 milioni di vasti bracci di mari si erano addentrati all’interno dell’unico blocco di terre presente all’inizio del Trias, tanto da cominciare a delinearsi dei raggruppamenti dei futuri continenti, separati da bacini, come il Mediterraneo, o mari ristretti che ritroveremo come Oceano Atlantico, Mare del Nord, Oceano Indiano, etc.
Con la fine del Trias le terre emerse vengono gradualmente invase dal mare lasciando qua e là nuclei emersi prevalentemente legati alle catene montuose del corrugamento Ercinico, in particolar modo per quanto riguarda l’Europa. L’avanzata dei mari comportò un approfondimento dei fondali e conseguente accumulo di sedimenti di facies profonda caratterizzati da depositi prevalentemente calcarei associati a materiale siliceo.
E’ evidente che verrà ad aversi un particolare sviluppo della fauna marina con forme già preesistenti nel Trias, delle quali però ci fu il gruppo delle Ammoniti a raggiungere un notevole sviluppo, tanto che le varie specie hanno contraddistinto le varie suddivisioni del Giura. Lo sviluppo non si limitò solo al proliferare delle varie specie, ma anche alle loro dimensioni, caratteristiche che si protrassero anche nel successivo periodo, cioè il Cretaceo.
Per quanto riguarda la fauna terrestre continuerà il predominio dei Rettili, come vedremo nel prossimo articolo di Geologia e Ambiente, ma l’evento più importante riguarderà l’aria, dominio incontrastato di quelle specie di Rettili specializzate nel volo in quanto gli Uccelli, forme evolute degli stessi Rettili, compariranno solo verso la fine del Giura.
Fossile del Cretaceo
Verso la fine del periodo i mari regrediscono per cui, riemergendo le terre, i continenti vengono ad assumere quasi l’attuale configurazione, salvo per quanto riguarda la parte meridionale dell’Europa in corrispondenza di quelle zone che costituiranno la Catena alpina.
Fin dagli inizi del Cretaceo i mari invadono gradualmente i continenti in modo che emergeranno solo delle isole, tranne per quanto riguarda l’Europa la parte settentrionale che era unita all’Asia. La profondità dei mari era ridotta fino alla fine del periodo quando le terre riemergeranno assumendo la stessa configurazione che avevano alla fine del Giura.
L’evento che ha caratterizzato il Cretaceo, distinguendolo da tutti gli altri periodi, sono state le particolari condizioni ambientali dei mari che hanno causato uno sviluppo rimarchevole del Plancton (insieme di organismi vegetali e animali sospesi o a debole natazione negli strati più superficiali delle acque), Gli organismi a scheletro siliceo diedero origine precipitando nei fondali più profondi a depositi di selce, mentre quelli con scheletro calcareo crearono enormi spessori di fanghi organogeni calcarei. Dalla natura di tali sedimenti a base di creta è stato coniato il termine Cretaceo per designare l’ultimo periodo del Mesozoico
Fauna: oltre all’abnorme diffusione dei microforaminiferi che hanno caratterizzato i fanghi calcarei del Cretaceo, particolare importanza tra i Molluschi fu la comparsa e lo sviluppo di nuove forme di Ammoniti con guscio diverso da quello delle specie giurassiche, a indicare che devono essersi verificati in quel periodo cambiamenti nell'ambiente.
Non sappiamo che cosa sia accaduto, ma nonostante che le varie forme abbiano subito forti mutazioni per adattarsi a nuove condizioni, con la fine del Cretaceo quasi tutto il gruppo delle Ammoniti, di Lamellibranchi e altri organismi scomparvero definitivamente unitamente alla maggioranza dei Rettili e di tanti altri generi.
Viceversa i mammiferi, comparsi nel Trias rimasero limitati a poche forme attraverso tutto il Mesozoico, ma sopravvissero al cataclisma che colpì il mondo biologico alla fine del Cretaceo, per poter esplodere nell’Era Terziaria,
Nel Cretaceo si ha lo sviluppo delle vecchie e nuove forme d’Insetti e la comparsa dei primi Serpenti.
Flora: senza dubbio le particolari condizioni climatiche del Mesozoico, in particolare nel Cretaceo, hanno favorito un rigoglioso sviluppo della flora, facilitata dalla grande diffusione di uccelli e insetti quali trasportatori di semi e polline, in particolare per quanto riguarda le Angiosperme come Pioppi, Salici, Allori, Platani, ecc. Compaiono le Prime Palme.
Si verificò un radicale cambiamento nel mondo vegetale con la comparsa di tutte le piante moderne che sostituirono gli esemplari delle vecchia vegetazione.
Se non ci fosse stata questa esplosione del mondo vegetale non si sarebbe avuta la crescita e diffusione di tante specie mastodontiche erbivore, come quelle dei Rettili, che a loro volta hanno costituito abbondanza di cibo per le forme carnivore.
Questo nelle grandi linee il succedersi degli avvenimenti dell’Era Mesozoica, che tra tutte le altre Ere fu quella più calma senza cicli orogenetici, anche se nel tardo Cretaceo si crearono i presupposti per l’orogenesi Alpini, scarsa l’attività vulcanica e, cosa più importante, il clima fu caratterizzato da condizioni miti.
Il prossimo numero sarà dedicato ai grandi Rettili, in particolare i Dinosauri, argomento che affascina tutti, simbolo delle grandi catastrofi biologiche che tante volte ha interessato la Storia degli esseri viventi.
Note
(Le immagini riprodotte nell'articolo sono una rielaborazione delle tavole tratte dal Trattato di Geologia di Ramiro Fabiani Ed.1952)
FONTI BIBLIOGRAFICHE
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