Il Parco del Gran Paradiso fu il primo Parco nazionale italiano a essere istituito con Regio Decreto n. 1584 del 3 dicembre 1922 (convertito nella legge 17 aprile 1925 n. 473, D.P.R. 3 ottobre 1979 per l'ampliamento del parco).
Tra la fine del '700 e i primi anni dell'800, l'ispettore forestale Joseph Zumstein ottenne dal Regno del Piemonte il divieto di caccia allo stambecco sull'intero massiccio in quanto, in via di estinzione.
Vittorio Emanuele II di Savoia, anni dopo visitò il Gran Paradiso, se ne innamorò e vi istituì una riserva reale di caccia. Fu così che, nonostante il re abbattesse anche decine di stambecchi, quest'ultimi poterono tornare a aumentare di numero.
Nel 1922 il Gran Paradiso fu donato da Vittorio Emanuele III (nipote di Vittorio Emanuele II) allo stato italiano, che ne fece il primo parco nazionale del nostro paese.
Si estende nelle Alpi Graie, tra Piemonte e Valle d'Aosta, comprendendo tutto i gruppo delle catene montuose del Gran Paradiso ed è destinato alla tutela della fauna, della flora alpina; in particolare, dello stambecco (Capra ibex ibex), del camoscio e dell'aquila reale. E' prevalentemente di proprieta' privata e in minima parte pubblica e dell’ente parco.
La sua gestione e’ affidata all'Ente autonomo parco nazionale Gran Paradiso con una superficie complessiva di 72.328 ettari.