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Storia delle piante grasse: come sono state scoperte e come si sono diffuse nel mondo

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Non si sa quando le piante grasse o succulente sono comparse sulla terra in quanto non hanno lasciato resti fossili. Si conoscono solo alcune leggende che ci sono state tramandate e che parlano di loro. Una di queste è relativa all'antico popolo azteco che narra come questo popolo, stanco di vagare alla ricerca di un luogo dove stabilire  la propria patria, un giorno vide un'enorme aquila che divorava un serpente sopra una pianta di cactus e allora decise che in quel luogo avrebbe costruito la città di Tenochtitlan (oggi Città del Messico). Questa leggenda è diventata il simbolo del Messico tanto che nella bandiera messicana (foto sotto) è riportata un'aquila che divora un serpente su un cactus posto su una roccia che sporge dal centro di un lago.

Bandiera del Messico

Tra le altre storie sui nativi d'America, è interessante quella di fra Bernardino de Sahagún, sacerdote missionario spagnolo vissuto tra 1499 e il 1590 che aveva partecipato all'evangelizzazione dell'allora Nuova Spagna (oggi Messico) e profondo studioso della cultura azteca. Nei suoi libri racconta come il popolo dei Teochichimechi, una sotto popolazione dei Chichimechi (popolazione seminomade mesoamericana che proveniva dal Messico settentrionale e che si stabilì nella valle del Messico nel XII secolo circa) usava il peyotl, mangiandolo o bevendolo, procurandosi in questo modo delle visioni esilaranti, alle volte spaventose e sembra certo che avesse anche potere divinatorio.  All'epoca il peyotl  si pensava fosse un fungo ma in realtà poi si scoprì che si trattava di un cactus, la Lophophora Williamsi oggi noto come peyote che contiene un alcaloide chiamato mescalina, responsabile delle proprietà allucinogene.

Lophophora williamsii

Subito dopo la scoperta dell'America (1492), molti navigatori europei salparono verso le nuove terre per cercare nuove rotte commerciali e importare spezie e altre merci preziose. Da questi viaggi giungevano in Europa anche numerose piante. Si ritiene che fu Cristoforo Colombo a portare le prime Cactaceae in Europa, in particolare portando in Spagna degli esemplari di e di Melocactus.

Lophophora williamsii

Furono invece i navigatori portoghesi Bartolomeo Diaz e Vasco da Gama a introdurre numerose altre piante succulente quali le , le , l' e numerose altre che dalle Indie non furono solo importate in Europa ma anche in Africa dove facevano scalo durante i loro viaggi da e per l’India.

Bartolomeo Diaz compì tre viaggi verso le Indie:

  • il primo (il più importante), permise di trovare una nuova rotta per le Indie e fu quello che compì nel 1487 e che terminò sedici mesi più tardi nel dicembre del 1488 dopo aver raggiunto e doppiato il Capo di Buona Speranza (per la prima volta nella storia dell'Europa);
  • Il secondo è quello che svolse nel 1497 accompagnando Vasco da Gama fino al Capo di Buona Speranza per poi lasciarlo continuare da solo fino alle Indie;
  • il terzo, nel quale naufragò perdendo la vita, fu accompagnando Pedro Alvarez Cabral.

La scoperta del Capo di Buona Speranza fu significativa perché fu trovato un passaggio per l'India intorno alla punta meridionale dell'Africa. Questo successo permise di poter fare a meno dell'intermediazione di commercianti arabi, persiani, turchi e veneziani, che gravava sul prezzo delle spezie orientali come il , la noce moscata e i che provenivano dalle Indie. L'apertura della rotta finì per ridurre drasticamente l'importanza delle antichissime rotte terrestri come la Via della Seta e la Via dell'Incenso.

Alla fine del 1500 le piante grasse iniziano a comparire nelle varie pubblicazioni scientifiche di storia naturale:

  • la prima illustrazione più famosa è quella pubblicata Londra nel 1597 dal titolo The Herball (chiamato anche Generall Historie of Plantes) di John Gerard (1545-1611/12);
  • Hortus Eystettensis di Basilius Besler   dove sono raffigurate tutte le piante coltivate nel giardino del vescovo di Eichstatt dal 1595 al 1612 uno dei più bei libri di botanica mai pubblicato.
The Herball di John Gerard (1545-1611/12)
Hortus eystettensis di Basilius Besler

Tra il 1600 e il 1700 in Europa c'è un fiorire di orti botanici dove le piante grasse entravano a pieno titolo come protagoniste.

Iniziano i primi tentativi di classificare le piante fino a che Carlo Linneo (medico, botanico e naturalista svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi) pubblica nel 1753 la sua famosissima opera Species Plantarum  in due volumi dove riunisce tutte le piante conosciute fino ad allora comprese quindi anche le piante grasse o piante succulente che raggruppò tutte nell'unico genere Cactus (). Genere questo che presto verrà affiancato da tanti altri e modificato. Il termine cactus è rimasto però nel linguaggio corrente per indicare una pianta succulenta, indipendentemente dalla vera famiglia o genere di appartenenza.

Grazie a Linneo fu agevolata la classificazione delle piante in quanto attribuì a ciascuna specie un genere, una classe, un ordine e una famiglia, stabiliti sulla base dell'osservazione degli e dei . Ciascuna specie viene riconosciuta con un binomio latino, cioè con l'unione di due nomi: il nome del GENERE, comune a diverse specie e un nome specifico, la SPECIE, che identifica in maniera unica una piant. Questa convenzione creata da Linneo nel 1753 è ancora oggi alla base di quella che viene chiamata NOMENCLATURA BINOMIALE. Lasciatemelo dire: un genio.

Species plantarum di Carlo Linneo

Dal 1700 al 1800 le piante grasse o succulente diventano di grande moda e le persone più ricche fanno a gara a chi ha i giardini più belli e organizzano spedizioni in America per cercare nuove specie.

Nella metà del 1800 le piante grasse sono oramai così famose che lo stesso Royal Botanic Gardens di Kew a Londra (localizzato a circa 10 km a sud-ovest di Londra su una superficie di oltre 120 ettari dove trovano ospitalità oltre 40.000 varietà di piante), realizza dei giardini di piante grasse che diventano famosi in tutto il  mondo tanto che le persone sono disposte a pagare somme elevatissime pur di procurarsi un esemplare.

Successivamente moltissime opere sono state realizzate sulle piante grasse. Una fra tutte ricordiamo: nel 1919 e il 1923 Britton e Rose pubblicano The Cactaceae, opera in quattro volumi, dove sono descritti e illustrati tutti i "cactus allora conosciuti stabilendo nuovi standard per la famiglia basandosi sul loro lavoro sul campo e classificandone una grande quantità. I quattro volumi sono illustrati da fotografie, disegni e tavole a colori.

The Cactaceae di Britton e Rose nel 1919 e il 1923

Da allora le opere sulle piante grasse non si contano veramente più.

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