Non si ritrovano in Asia (esclusa l'Arabia) e in Oceania dove sono pressocchè assenti e nel nord America. Non vivono nei veri e propri deserti quali il Sahara o simili dove accade che possono passare anche anni prima che la pioggia possa comparire.
Conoscere da dove proviene una pianta non è un fatto culturale, giusto per fare informazione, ma è una notizia molto importante in quanto consente di predisporre le condizioni di vita più vicine al loro ambiente naturale cioè le condizioni più idonee nelle quali la pianta potrà vivere al meglio. Pertanto, prima di acquistare una pianta succulenta (ma questo discorso è valido per tutte le piante), occorre informarsi sul suo luogo d'origine in modo da valutare se l'ambiente nel quale verrà collocata, sarà idoneo alla sua sopravvivenza.
DOVE TROVIAMO LE PIANTE GRASSE IN NATURA
Anche in sud Africa, alle Canarie, in Arabia meridionale, nel Madagascar si ritrovano moltissime piante succulente quali (foto sotto) le straordinarie Hoya, le Kalanchoe, le Aloe, le Hawortia, le Stapelia. Ritroviamo anche le euphorbia grasse (Euphorbia caput -medusae) che ricordano nella loro forma le cactacee.
Le Cactaceae al contrario delle altre famiglie si trovano esclusivamente nel continente americano (foto sotto), dal Canada alla Patagonia. Sono localizzate soprattutto nelle zone subdesertiche del Messico e degli Stati Uniti quali Arizona (Phoenix); Texas (Houston, Austin); California (Sacramento, San Diego, Santa Barbara); Colorado (Denver); Utah (Salt lake City); Nevada (Carson City). Precisiamo che parliamo di zone subdesertiche e non desertiche, caratterizzate da forti escursioni termiche tra giorno e notte, prolungati periodi di siccità e intensi momenti di pioggia.
Qua vivono tutte le Cactaceae e non si ritrovano in nessun'altra parte del mondo. Quello che influisce maggiormente su queste piante non è tanto la quantità d'acqua che cade in un anno ma la lunghezza del periodo di siccità che può essere molto lungo. In certe zone del Messico cade in un anno più del doppio di quella che cade a Bologna ma in pochissimi mesi mentre il periodo secco dura molto a lungo.
In queste zone si formano spesso delle vere proprie foreste:
Vorrei precisare che il Messico è uno dei centri mondiali della biodiversità per le Opuntia. Eppure, nonostante la loro importanza economica ed ecologica, l'Opuntia è una specie ancora poco studiata e protetta in Messico. Oltre 200 specie di Opuntia sono presenti in Messico (di cui oltre il 70% è endemico) e molte sono scarsamente distribuite. Altre sono particolarmente sfruttate dall'uomo quindi l'elaborazione di piani per la loro conservazione è difficile.
Queste sono specie per lo più EPIFITE che crescono sui fusti di altre piante quindi con un comportamento quasi rampicante o ricadente in posizione dove la luce del sole arriva filtrata dalle chiome degli alberi sovrastanti utilizzandole solo come sostegno, senza quindi comportarsi come parassite. Ritroviamo gli Ephiphyllum, le Schlumbergera, le Rhipsalis (quest'ultima originaria dell'America tropicale oggi però naturalizzata anche in Africa, in Madagascar e a Ceylon (foto sotto). Sono tra le specie più fiorifere che si conoscano ( foto sotto).
In Brasile, Uruguay, Argentina e Bolivia orientale si ritrovano invece i grandi Cereus colonnari (Cereus jamacaru, Cereus peruvianus) e le piccole cactacee Parodia e le Gymnocalycium e numerose altre (foto sotto).
Alcune Cactaceae sono originarie delle zone andine (nelle zone che vanno dall'istmo di Panama, a nord, fino a Capo Horn, a sud attraversando quindi: il Venezuela, la Colombia, l'Ecuador, il Perù, la Bolivia, il Cile, l'Argentina,) quali le Oreocereus che crescono fino a 3000 m di altitudine e le Maihuenia (foto sotto).
Oggi, dai loro siti originari, si sono però diffuse e naturalizzate un po' ovunque nel mondo e i floricolturi le identificano in base al loro luogo di origine.