Quanto vivono le piante
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Per sapere quanto vivono le piante occorre per prima cosa distinguere le diverse categorie di piante, infatti abbiamo:
- piante stagionali , vale a dire piante la cui durata dipende dall'avvicendarsi delle stagioni (es. Lobelia);
- piante che fioriscono e quindi fruttificano una sola volta nella vita e poi muiono (tecnicamente sono chiamate piante monocarpiche) questo perché la fruttificazione (e quindi la produzione dei semi) comporta un utilizzo talmente smoderato delle risorse della pianta che la formazione dei fiori e quindi dei frutti è come una condanna a morte. Abbiamo pertanto:
- piante che nascono in primavera e muoiono in estate dopo aver fruttificato (es. Tropaeolum);
- piante che vivono vegetativamente un anno e si riproducono l'anno successivo e poi muoiono (es. cipolla;
- piante che possono vivere anche tantissimi anni vegetativamente fino a quando non fioriscono e poi muoiono (es. gave che fiorisce dopo circa 10-30 anni e poi muore).
- piante che fruttificano più volte durante la loro vita (piante policarpiche) e vivono anche molto a lungo:
- i rododendri possono vivere fino a 88 anni;
- il mirtillo vive circa 25 anni;
- il ginepro, le rose, l'edera circa 300-400 anni;
- la magnolia circa 100 anni;
- la vite circa 130 anni.
Nota 1
Le piante che fruttificano tante volte durante la loro vita e che vivono a lungo, sono quelle che maggiormente ci fanno riflettere. Vediamo infatti come un albero ogni anno diventa sempre più grande, il suo fusto si ingrossa, nascono continuamente nuovi rami e nuove foglie. Tutto questo ci porta a pensare che la pianta vive in eterno a meno che un qualche accidente ponga fine alla sua veneranda vita. In realtà però le cose non stanno proprio così.
Ogni individuo, indipendentemente dalla grandezza, è formato da cellule vive e da cellule morte e in genere queste ultime sono anche le più numerose. Sembra strano eppure i vasi che servono per il trasporto dell'acqua e dei sali minerali, le fibre, le cellule della corteccia ecc. sono tutte cellule morte e tanto più un albero è vecchio e grande, tanto più sono solo le parti più esterne del tronco e dei rami a funzionare mentre le parti più interne sono morte. Anche le foglie hanno una vita relativamente breve , uno o due anni, cosicchè la vita prosegue solo grazie a pochi tessuti apicali e cambiali vale a dire a pochi tessuti che si trovano in cima alla pianta (che ne determinano la crescita in altezza) e nella parte più esterna del fusto e dei rami (che ne determinano l'accrescimento in larghezza). Ma allora, come stanno le cose? Allora una pianta può vivere in eterno dato che mano mano che cresce, anche se è vero che i tessuti più interni muoiono, quelli più esterni vengono sempre sostituiti da tessuti nuovi e quindi cresce continuamente? Vediamo di capire meglio: una pianta giovane i primi anni della sua vita cresce tantissimo in altezza e in larghezza. Via via che passano gli anni però, l'accrescimento diventa sempre più lento, le foglie sono sempre meno, inizia a seccare qualche ramo, l'albero viene attaccato più facilmente dai parassiti e alla fine muore... Ci domandiamo allora: ma cosa è successo? Se però proviamo a prendere la parte terminale del fusto o dei rami e la mettiamo a radicare, nascerà vigorosa una nuova pianta.
Eppure, la pianta donatrice muore mentre la giovane cresce vigorosa... E sono la stessa pianta! Come lo spieghiamo?
FONTI BIBLIOGRAFICHE
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.
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Note
1. Immagine concessa sotto licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 1.0 Genericper gentile concessione di Zigomar