La Primula una piccola piantina che deve il suo nome al fatto che è la prima a spuntare appena finiscono i grandi freddi invernali, ci rallegra ogni anno con i suoi variopinti colori.
Si possono moltiplicare o per seme o per divisione della pianta al momento del rinvaso.
Nel scegliere il tipo di moltiplicazione da usare tenete presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non sarete certi di avere delle piante uguali alla pianta madre, nel qual caso qualora vogliate ottenere un esemplare preciso o non siete certi della qualità del seme, è preferibile fare la moltiplicazione per talea.
MOLTIPLICAZIONE PER SEMI
Per quanto riguarda l'epoca di semina, considerando che in commercio ci sono numerosissimi ibridi è opportuno seguire le indicazioni riportate sulla confezione.
Sistemate i semi in file parallele usando un terriccio per semi. In considerazione del fatto che sono piccoli per interrarli, spingeteli sotto il terreno aiutandovi con un pezzetto di legno piatto.
Per prevenire eventuali attacchi di funghi, è opportuno somministrare assieme all'acqua di irrigazione anche un fungicida ad ampio spettro, nelle dosi indicate nella confezione.
Il vassoio si ricopre con un foglio di plastica trasparente (o una lastra di vetro) che garantirà una buona temperatura ed eviterà che il terreno di secchi troppo velocemente.
A questo punto trovate un posto in casa dove la temperatura sia intorno ai 12-15°C e all'ombra. Ogni giorno togliete la plastica e controllate l'umidità del terreno (deve essere sempre leggermente umido) ed eliminate eventuale condensa che si è formata sulla plastica.
Dopo circa due settimane i semi dovrebbero germogliare. A quel punto eliminate definitivamente la plastica e spostate la cassetta in un posizione più luminosa (non al sole diretto) e assicurate una buona ventilazione.
Un operazione importante è eliminare le piantine più piccole e meno robuste per assicurare a quelle più vigorose, un maggiore spazio a disposizione.
Quando le piantine saranno sufficientemente grandi da poter essere manipolate si trapiantano in vasi singoli usando un terreno come le piante adulte, si inizia a concimare fino a quando non compariranno i primi boccioli. A quel punto di trattano come le piante adulte.
Questo sintomi potrebbero essere dovuti all'aria
troppo secca e calda.
Rimedi: regolarsi di conseguenza.
Una fioritura troppo breve nella maggior parte dei casi è determinata da temperature
troppo alte.
Rimedi: spostare la pianta in un luogo più fresco (non devono superare i 16°C).
Questo danno è provocato da un fungo, la Botritys spp. che è favorita da un'umidità troppo elevata.
Questo sintomo è quasi sicuramente indice della presenza del ragnetto rosso, un acaro molto dannoso. Se osservate attentamente le foglie colpite aiutandovi con una lente di ingrandimento noterete non solo delle sottili ragnatele, soprattutto nella pagina inferiore delle foglie ma anche l'acaro stesso facilmente riconoscibile in quanto si presente delle dimensioni della punta di uno spillo, di colore rossiccio e con 8 zampe (gli insetti ne hanno 6).
Rimedi: aumentare l'umidità ambientale in quanto sono i microclimi asciutti che favoriscono la loro proliferazione. Nel caso che l'infestazione sia grave, usare degli acaricidi specifici.
Gli afidi o come comunemente sono chiamati pidocchi, si annidano spesso tra le fronde di questa pianta. Anche in questo caso riconoscerli è semplice basta osservarli: sono piccoli, mobili, di solito di colore chiaro dal bianco, al giallo al verde.
Rimedi: occorre trattare con antiparassitari specifici che potrete trovare facilmente da un buon vivaista.
Come premessa ci tengo a sottolineare che se allevate le primule per beneficiare delle sue proprietà terapeutiche o semplicemente per uso alimentare, è meglio non fare alcun trattamento antiparassitario.
Epoche di raccolta:
- le foglie si raccolgono in primavera prima della fioritura;
- i rizomi si raccolgono in inverno e si lasciano essiccare in un luogo ombroso
e ben ventilato;
- i fiori con il calice vanno raccolti prima che si schiudano e devono essere essiccati
all'ombra.
Vedi: «Le piante medicinali»
In cucina i fiori essiccati della primula forniscono un tè dall'aroma molto fragrante e privo di sostanze eccitanti e si possono fare dei candidi molto gustosi.
Le giovani foglioline laterali della rosetta possono essere mangiate a insalata o cotte nelle minestre.
Santa Ildegarda (Badessa Hildegard von Bingen, vissuta in Germania dal 1098 al 1179, studiosa di medicina e chiamata santa anche se il processo di canonizzazione non è mai giunto a conclusione) la consigliava come rimedio contro la malinconia: se la si portava sul cuore a contatto con la pelle sosteneva che raccogliesse tutto il vigore del sole di mezzogiorno.
Nel 1884, Lord Randolph Henry Spencer Churchill, membro della Camera dei Comuni nell'Inghilterra, adottò questa pianta come simbolo del Partito conservatore inglese e questo simbolo permane ancora oggi.
Shakespeare in Racconto d'inverno recita «...pallide primule che muoiono nubili...» per riferirsi al fatto che fiorendo molto anticipatamente, gli insetti sono ancora molto pochi per cui molte di esse non vengono impollinate.
E' passato alla storia un episodio nel quale la regina Vittoria della Gran Bretagna, quando ricevette in omaggio dal primo ministro Disraeli la corona delle Indie finalmente conquistate, lei per ricambiare gli donò un mazzolino di primule in segno di buona fortuna.
Un altro fatto curioso è che nella regione inglese del Sommerset è chiamata bunch of keys che significa «mazzo di chiavi». Questo nome è infatti legato a un'antica leggenda che narra che San Pietro gettò dal cielo le chiavi dal Paradiso e queste nel luogo dove caddero (in una regione dell'Europa settentrionale) fecero nascere le prime primule.
Vedi: «Il linguaggio dei fiori e delle piante».