Manta
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione scientifica
- Dati generali
- Habitat e distribuzione geografica
- Caratteristiche fisiche
- Carattere, comportamento e vita sociale
- Abitudini alimentari
- Riproduzione e crescita dei piccoli
- Predazione
- Stato della popolazione
- Importanza sociale ed economica
- Curiosità
CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA
La manta scientificamente è la specie Manta birostris, appartiene alla famiglia Mobulidae, all'ordine Myliobatiformes, alla classe Chondrichthyes, subphylum Vertebrata, phylum Chordata e al regno Animalia.
DATI GENERALI
- Lunghezza del corpo: fino a 7 m e anche oltre in alcuni esemplari
- Apertura alare: 5 - 9 m (la femmina è più grande del maschio)
- Peso: 1200 - 1400 kg
- Maturità sessuale: 5 anni
HABITAT E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
La Manta birostris della famiglia Mobulidae è l'unica specie presente nel genere manta in quanto recenti studi hanno messo in evidenza, grazie all'analisi del DNA, che quelle che si pensava fossero diverse specie, in realtà erano tutte riconducibili a una sola specie.
Si tratta di un pesce che vive prevalentemente nelle acque temperate-calde, tropicali e subtropicali della piattaforma continentale, vicino alle montagne sottomarine, nelle zone costiere e intorno alle isole oceaniche. Sono dei placidi animali che preferiscono vivere in superficie, non arrivando oltre i 120 m di profondità. Per lo più si trovano vicino alla costa dove le acque sono più calde e dove abbonda maggiormente il cibo.
CARATTERISTICHE FISICHE
La prima caratteristica della manta è che presenta un corpo appiattito e come tutti i pesci appartenenti alla classe Chondrichthyes, ha uno scheletro interamente cartilagineo, fatto questo che conferisce una grande flessibilità nei movimenti tanto che osservandola mentre nuota, sembra che danzi.
Presenta due grandi pinne pettorali che sembrano ali e due protuberanze che si sviluppano nella parte anteriore della testa che altro non sono che le due pinne cefaliche situate sui lati del capo e dirette in avanti tra le quali si sviluppa una grande bocca molto larga e provvista di denti solo nella mandibola.
E' priva sia di pinne dorsali che caudali e le branchie si ritrovano nella parte inferiore del corpo.
Sono animali che presentano dimorfismo sessuale infatti le femmine sono più grandi dei maschi
Hanno la pelle ruvida e squamosa che ricorda quella degli squali con disegni, segni e colori nella parte ventrale che le rendono uniche e facilmente riconoscibili l'una dall'altra.
La manta è un animale pacifico, solitario, non particolarmente curioso e non territoriale e nuota muovendo le pinne pettorali come se fossero delle ali.
Nuotano nell'oceano compie anche delle vere e proprie sortite fuori dall'acqua spiccando dei balzi fino a 2,5 m per poi rituffarsi. Si pensa che in questo modo si liberino dei parassiti e della pelle morta. Tale compito però è anche affidato a piccoli pesci che gli nuotano intorno.
Una particolarità è la simbiosi che si instaura tra la manta e il pesce remora che mentre si fa dare un passaggio adagiandosi sul corpo della manta, nel frattempo la libera dai parassiti.
In genere sono molto più attive la notte che il giorno.
ABITUDINI ALIMENTARI
Le mante si nutrono prevalentemente di crostacei planctonici (zooplancton) e piccoli pesci ossei che ingeriscono nuotando con la bocca aperta, facendo entrare in questo modo sia il cibo che l'acqua: le branchiospine filtrano il plancton ed espellono l'acqua dalle fessure branchiali.
RIPRODUZIONE E CRESCITA DEI PICCOLI
All'età di cinque anni le mante sono sessualmente mature e si riuniscono nelle zone tropicali per accoppiarsi nel periodo invernale - primaverile (dicembre - aprile) in prossimità della costa, a una profondità di 10-20 m e con una temperatura dell'acqua tra i 26-29°C. I maschi iniziano il corteggiamento nuotando dietro alle femmine a una velocità tra i 9-12 km/h e solo quando, dopo circa mezz'ora di inseguimento, la femmina rallenta la sua corsa, il maschio la afferra e si posiziona sotto il suo corpo disponendosi ventre contro ventre. A quel punto inserisce lo sperma nella cloaca della femmina e dopo di che se ne va e la femmina cerca altri maschi con i quali accoppiarsi (di solito non più di due per ciclo riproduttivo).
Sono animali ovovivipari il che significa che il piccolo nasce vivo, dopo essersi schiuso dall'uovo all'interno del corpo della madre. La gestazione dura circa 13 mesi al termine della quale vengono al mondo uno, al massimo due cuccioli.
Alla nascita i piccoli pesano circa 11 kg e sono lunghi circa 1-1,4 m e crescono molto rapidamente tanto che già a un anno di vita hanno raddoppiato le dimensioni e il peso del proprio corpo. PREDAZIONE
La manta a causa delle sue grandi dimensioni non ha dei predatori naturali, se si esclude l'uomo. Solo gli squali e le orche alle volta l'attaccano.
STATO DELLA POPOLAZIONE
La manta birostris è classificata nella Red list dell'IUNC tra gli animali NEAR THREATENED (NT) considerati quindi prossimi alla minaccia di estinzione.
Sono diversi i fattori che hanno portato gli scienziati a queste considerazioni: la pesca a questo pesce ha subito un incremento negli ultimi anni in quanto alcune parti del suo corpo sono richieste soprattutto nei mercati asiatici dei medicinali passando la sua cattura quindi da pesca di sussistenza a vera e propria pesca commerciale; le pressioni antropiche nelle zone di riproduzione; la bassa fecondità generando uno, più raramente due piccoli ogni 5 anni; il loro stile di vita che le porta a nuotare lentamente e in superficie il che le rende facili preda dei pescatori.Le mante oggi rappresentano una grande fonte di guadagno per l'industria turistica in quanto si vanno sempre più affermando le immersioni ecologiche dove le persone chiedono di poter nuotare a fianco di questi pacifici giganti del mare.
CURIOSITÀ
Spesso la Manta birostris viene confusa con la Mobula dellastessa famiglia, ma dalla quale si distingue sia perchè di più piccole dimensioni; sia perchè la bocca è posta nella parte inferiore rispetto al capo; sia perchè è provvista di denti su entrambe le mascelle e le pinne cefaliche tendono ad avvolgersi verso l'esterno.
Nell'immaginario collettivo, soprattutto presso diverse popolazioni indigene delle zone tropicali, questi pesci sono stati a lungo considerati dei veri e propri mostri, creature malvagie e maligne, attorno alle quali sono nate numerose leggende dove l'uomo era sempre la vittima sacrificale. In realtà sono animali totalmente inoffensivi.
Note
(1) Original photograph courtesy David Burdick / NOOA Photo Library