Problemi grano
Perchè le nostre piantine di grano sono morte?
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Perchè le nostre piantine di grano sono morte?
QUESITO DI ADRIANA
Sono Adriana, insegnante di scuola primaria della provincia di Genova; mi rivolgo a lei per esporle un problema che si è recentemente presentato nell'ambito dello svolgimento di una unità di apprendimento per una classe seconda.
Riguardo la semina del grano nell'orto, effettuata dai bambini il 24 ottobre 2008, abbiamo avuto una brutta sorpresa: le piantine di grano sono morte. (le piantine a fine novembre avevano già raggiunto un'altezza di 13 cm)
Ogni bambino ha provato a dare una motivazione dell'accaduto e quasi tutti hanno attribuito la responsabilità alla grande quantità di neve caduta quest'anno e alla grande quantità di neve carica di sale che è stata buttata sul nostro orto dallo spazzaneve.
Per controllare l'ipotesi del sale i bambini hanno proposto di fare un esperimento: seminare nuovamente i chicchi di grano in 2 vasi; in uno quando nascono le piantine mettere il sale e nell'altro no.
(Io non escluderei però, come concausa, anche il peso della grande quantità di neve aggiunta dallo spazzaneve)
Le sarei grata se, quale persona esperta, può avvallare le nostre ipotesi o/e se ci può dare altre motivazioni.
Le preciso che già altre volte ho fatto questa esperienza della semina del grano e non è mai successa una cosa del genere.
In attesa di una sua risposta
La ringrazio per l'attenzione
Adriana
AGRONOMO RISPONDE
Gentile maestra Adriana,
con piacere rispondo a questa domanda perché un po' diversa dalle solite che mi vengono proposte.
Innanzitutto complimenti per gli esperimenti che conduce con i ragazzi: non è facile trovare al giorno d'oggi delle insegnanti che fanno vivere ai bambini l'emozione di vedere la nascita di una pianta e quindi della vita a partire da un seme.
Ora per rispondere alla domanda credo, dalle cose che scrive, che le cause che possono aver determinato la morte del vostro grano possano essere diverse e che le motivazioni elencate possano essere tutte valide.
Le piantine si trovavano in quella fase che agronomicamente si chiama "accestimento" vale a dire quanto la pianta inizia ad avere 3-4 foglie. In questa fase i fattori ambientali che influenzano la buona riuscita della coltivazione sono: disponibilità di ossigeno nel terreno, temperatura, umidità del terreno, illuminazione e condizioni nutrizionali e analizzando la presenza/assenza di questi fattori, possiamo scoprire quale sia stata la causa.
Le temperature si sono molto abbassate questo anno e se il terreno ha gelato per un tempo abbastanza lungo questo potrebbe avere provocato un rigonfiamento della massa di terra (l'acqua che si trasforma in ghiaccio aumenta di volume) con uno sradicamento delle piantine. In genere la pratica che si fa quando si prevede una simile emergenza è una rullatura del terreno per rifare aderire il terreno alle radici ma non credo che abbiate pensato a questa possibilità. Se le giovani radici perdono la loro adesione al terreno, sono ovviamente destinate a morire.
Le basse temperature in se non sono dannose al grano (entro certi limiti ovviamente) ma lo diventano nella misura in cui il terreno non viene adeguatamente preparato a questa eventualità.
Ora non so se e come avete lavorato il terreno prima della messa a dimora dei semi, pratica questa importantissima anche per garantire una buona permeabilità del terreno. Normalmente la lavorazione pre semina è l'aratura o nel vostro caso, una zappettatura profonda almeno una trentina di centimetri. L'importanza di questa pratica è legata al fatto che il terreno non rimane compatto e quindi nel caso di piogge incessanti, favorisce lo sgrondo delle acque in eccesso. Se questo non è stato fatto o è stato fatto parzialmente, potrebbe anche essersi verificato che l'acqua non sia riuscita a percolare come avrebbe dovuto e quindi abbia saturato il terreno con conseguenza mancanza di ossigeno a livello dell'apparato radicale, condizioni queste che generano la morte delle piante per asfissia. Infatti nelle zone dove normalmente le piogge sono abbondanti si usa, tra le altre cose, la tecnica della baulatura che consiste nel seminare sopra una sorta di fila rialzata di terreno che migliora lo smaltimento delle acqua in eccesso, ma voi ovviamente questo non potevate prevederlo, dato che normalmente le piogge non sono così intense.
Ma se anche queste cause non si sono verificate, sicuramente la distribuzione del sale quindi l'aggiunga di cloruro di sodio ha fatto morire le piantine. Il sale infatti porta con se due tipi di problemi, agronomicamente parlando: uno di tipo chimico e uno di tipo fisico.
Le modificazioni chimiche possono essere di due tipi:
- una legata al fatto che il sale disciolto nella soluzione circolante del terreno (in linea di massima nell'acqua) trattiene l'acqua e la rende indisponibile per le piante in quanto la forza che la pianta dovrebbe esercitare per 'strappare' al sale le molecole di acqua sono nettamente inferiori a quelle che il sale esercita sull'acqua (in pratica si ha una pressione osmotica molto più forte di quella che può esercitare l'apparato radicale) e dovendo la pianta vincere anche la forza del suolo che trattiene l'acqua, in questa situazione la pianta, pur avendo litri d'acqua a disposizione ... 'muore di sete.' Per spiegarlo in altre parole: è come se si stendesse una pompa dal piano terra al terzo piano di un edificio e alla persona che si trova al terzo piano le si dicesse che per bere deve aspirare con la forza dei suoi polmoni l'acqua contenuta in una tanica posta al piano terra;
- la modifica del ph del suolo dovuta al fatto che il sale fa alzare il ph del terreno a livelli elevatissimi (quindi un terreno molto basico) che ha come risvolto la resa indisponibile degli elementi minerali utili alla pianta in quanto si legano a formare altri composti che non sono utilizzabili da parte delle piante, quindi la pianta... ' Muore di fame'
Le modifiche fisiche sono dovute al fatto che un eccesso di sale nel terreno, a causa del suo elevato potere assorbente dell'acqua, modifica anche la struttura del terreno riducendo gli spazi liberi sia per la circolazione dell'aria che dell'acqua con le conseguenze che può immaginare.
Per quanto riguarda lo strato di neve sopra il terreno questo in genere non è un problema se si tratta di neve soffice piovuta dal cielo ma dato che mi dice che lo spazzaneve ne ha depositato grandi quantità quindi non si trattava di neve soffice ma sicuramente aveva acquistato una certa compattezza, anche questa potrebbe essere stata una causa creando un ambiente asfittico.
Insomma una situazione disastrosa che non poteva che concludersi con la morte delle povere piantine di grano.
Spero di essere stata chiara, se ci sono dei dubbi, mi faccia sapere.
Cordiali saluti a lei e un abbraccio ai suoi bambini.
Dott.ssa Maria Giovanna Davoli
articolo redatto dall'agronomo maria giovanna davoliBibliografia consultata
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