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Cotoneaster

Il Cotoneaster, è uno dei generi più importanti per adornare i giardini comprendendo piante rustiche, di grande effetto decorativo e con una fioritura e una fruttificazione di lunga durata... un incredibile capolavoro della natura!

Cotoneaster, coltivazione
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CLASSIFICAZIONE BOTANICA E ORIGINE DELLA PIANTA

Il genere Cotoneaster comprende numerose specie tra alberi e arbusti sempreverdi, decidui o semidecidui originari delle zone boscose temperate dell'Europa, dell'Asia e dell'Africa settentrionale. usate a scopo ornamentale sono quasi tutte originarie della Cina e dell'Hymalaya con una infinità di cultivars e varietà da soddisfare ogni esigenza.

Il cotoneaster appartiene alla grande famiglia delle Rosaceae dove ritroviamo specie molto più conosciute come quella della .

Queste piante sono comunemente conosciute come cotonastro, cotognastro, cotonastra.

CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA

Possiamo avere specie a portamento eretto, orizzontale o strisciante e tutte particolarmente rustiche e adattabili alle diverse esigenze.

Data la grande varietà di tipi, le foglie sono abbastanza varie andando dall'essere ovali, lanceolate o più o meno arrotondate ma sempre disposte in maniera alternata. Nelle specie a foglia decidua le foglie assumono in autunno prima di cadere una deliziosa colorazione rossastra.

I fiori sono a cinque petali e sbocciano dalla primavera all'estate e possono essere piatti o a forma di coppa, di colore bianco o rosa, singoli o riuniti in cime. In autunno si formano frutti, delle bellissime più o meno rosse o aranciate e persistono a lungo sulla pianta e sono molto ricercate dagli uccelli.

PER COSA USARE IL COTONEASTER

I cotoneaster sono uno dei generi più importanti per adornare i giardini. Particolarmente indicati per fare bordure arbustive, come siepi o anche per tappezzare scarpate, pendii ripidi o muri di pietra grazie al fatto che sono presenti numerose specie prostrate. Possono essere coltivate con discreto successo anche in vaso.

COME COLTIVARE LA PIANTA

Tutte le diverse specie di Cotoneaster sono piante rustiche che si adattano bene alle diverse situazioni pedoclimatiche e non richiedono grande manutenzione. La loro coltivazione è molto semplice e non richiede pressochè alcuna cura particolare.

COLTIVARE IN PIENA TERRA O IN VASO?

Sono piante più adatte a essere coltivate in piena terra; per formare siepi; come tapezzanti per ricoprire scarpate, muri in quanto richiedono giusto qualche potatura di rinnovo.

ESPOSIZIONE E TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE

Per quanto riguarda l'esposizione le specie sempreverdi vivono bene in pieno sole o anche in mezz'ombra ma occorre fare attenzione a proteggerle dai venti freddi e da temperature inferiori ai - 10°C; mentre le decidue o le semidecidue preferiscono il pieno sole e arrivano a tollerare anche i -15°C.

MESSA A DIMORA DEL COTONEASTER

La messa a dimora è l'unica pratica colturale che richiede qualche attenzione perchè il cotoneaster non ama che si maneggino troppo le sue radici delicate. Infatti la soluzione migliore è comprare le piante un po' sviluppate con il loro pane di terra e sistemarlo direttamente nel terreno senza romperlo.

La messa a dimora di fa tra novembre e febbraio, quando il terreno non è saturo d'acqua o con la neve e il ghiaccio.

Per la distanza del sesto d'impianto fate riferimento a quanto riportato nell'etichetta della pianta perchè dipende dalla specie e dalla varietà che stata utilizzando.

In ogni caso scavate una buca di 40 cm e anche più possibilemte un mese prima del trapianto e sistemate sul fondo della ghiaia come strato drenante e del ben stagionato.

Una volta preparato tutto sistemate il pane di terra del vostro cotoneaster, compattate per bene il terreno e annaffiate generosamente. Per il primo anno annaffiate con regolarità una volta alla settimana e poi via via diradate, in funzione dell'andamento stagionale.

Cotoneaster, coltivazione

ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE

L'irrigazione è importante il primo anno dell'impianto durante il quale è bene annaffiare regolarmente soprattutto durante tutto il periodo primaverile-estivo evitando i ristagni idrici che non sono graditi.

TIPO DI TERRENO DA USARE

I cotoneastri vanno coltivati in terreni moderatamente fertili e ben drenati infatti non tollerano i ristagni idrici. Vivono comunque bene anche in suoli calcarei.

CONCIMAZIONE

Dall'inizio della primavera e per tutta l'estate somministrare ai Cotoneaster un concime granulare a lenta cessione per la crescita e la fioritura. Pertanto è consigliabile usare un concime che oltre ad avere i macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) (ricordiamo che il fosforo e il potassio sono importanti per incentivare e avere una bella fioritura) ma che abbia abbia anche i microelementi quali il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.

COME POTARE LA PIANTA

Il cotoneaster non va potato regolarmente. I tipi più vigorosi possono essere potati energicamente alla fine dell'inverno (specie a foglie decidue) o all'inizio della primavera (specie sempreverdi). Mentre i cotoneastri utilizzati come tapezzanti devono essere potati soltanto per eliminare il legno morto o danneggiato o per ridare un po' di simmetria alla pianta ma senza esagerare. In ogni caso, per le piante di taglia medio - grande, è consigliabile lasciare che la pianta assuma il suo naturale portamento a fontana soprattutto se allevata come siepe.

Nel potare queste piante occorre ricordarsi che sono piante rustiche, per cui è meglio mantenere il più possibile la loro forma naturale, senza strane forzature che le farebbero assumere una connotazione non consona alla loro natura.

FIORITURA

In primavera i Cotoneaster si ricoprono di fiori bianchi o rosa che, a seconda della specie, possono essere molto profumati ma in ogni caso molto ricercati dalle api per il loro nettare. I fiori, in tutte le specie, si trasformano in vistosi frutti di un rosso più o meno vivace e in alcune specie sono particolarmente persistenti durando tutto l'autunno e l'inverno con grande gioia degli uccelli. Sono talmente belli che spesso i loro rami ricchi di frutti, sono usati come festoni per le decorazioni natalizie.

MOLTIPLICAZIONE

La moltiplicazione del Cotoneaster avviene principalmente per seme. Per mantenere però una costanza di caratteri è preferibile realizzare la moltiplicazione per talea (in quanto non subentra la variabilità genetica) o per propaggine.

MOLTIPLICAZIONE PER TALEA

La moltiplicazione per talea nelle specie sempreverdi si effettua alla fine dell'estate (alla fine di agosto o a settembre) prelevando talee lunghe 7-10 cm dai rami lignificati. Nel caso delle specie a foglia decidua le talee si prelevano dai rami semilegnosi in estate (luglio-agosto).

Moltiplicazione per talea: taglio della talea sotto il nodo
Moltiplicazione per talea - eliminazione foglie poste più  in basso
Moltiplicazione per talea: fare dei buchi nel terreno per la sistemazione delle talee

È importante usare una lama ben affilata per evitare di sfilacciare i tessuti avendo cura che sia ben pulita e disinfettata, preferibilmente alla fiamma, per evitare d'infettare i tessuti.

Dopo aver eliminato le foglie poste più in basso, le talee si sistemano in una composta formata da torba e sabbia in parti uguali facendo dei buchi con una matita, tanti quante sono le talee da piantare avendo cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio e si mantiene il terreno sempre leggermente umido.

In aprile-maggio dell'anno sucessivo quando le talee saranno radicate, si piantano in vaso e si coltivano per due anni prima di metterle a dimora.

MOLTIPLICAZIONE PER SEMI

Se si prevede di fare la semina in vaso o in semenzaio, dai frutti, quando maturano (settembre-ottobre), si estraggono i semi, si puliscono e si sistemano in un vassoio contenente terriccio fertile e sabbia grossolana in parti uguali. Il vassoio che contiene i semi va tenuto all'ombra e costantemente umido (usate uno spruzzatore per inumidire il terriccio) fino al momento della germinazione che potrebbe avere dei tempi anche molto lungi (fino a 18 mesi).

Moltiplicazione per seme: uso di un nebulizzatore per inumidire il terreno

Nell'usare questa tecnica di propagazione occorre tenere presente il seme ha con se la variabilità genetica per cui non si è certi di avere alla fine una pianta uguale alla pianta madre. Pertanto, se si vogliono ottenere delle piante con caratteristiche precise o si usa del seme certificato o si adotta la propagazione per parti vegetative della pianta (tale o propaggine).

MOLTIPLICAZIONE PER PROPAGGINE

I Cotoneaster si possono moltiplicare anche per propaggine in ottobre-novembre. Si tratta di piegare un ramo lasciandolo attaccato alla pianta madre in modo da interrarne solo la parte ripiegata, dopo aver inciso i tessuti nel punto in cui sono interrati. Le propaggini possono essere staccate dopo un anno dalla pianta madre.

Moltiplicazione per propaggine: tecnica da usare

PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI

Colpo di fuoco batterico

Si tratta di un batterio, Erwinia amylovora, che colpisce le pomacee (pero, melo e cotogno) e diverse piante ornamentali e spontanee appartenenti alla famiglia delle Rosaceae tra le quali il Cotoneaster.

Erwinia amylovora
Nota 1

Si tratta di una malattia altamente infettiva per le piante che si diffonde con estrema facilità sia grazie agli insetti, agli uccelli, al vento e all'acqua e all'uomo (con attrezzi da taglio, mani ecc.).

La malattie non si riconosce facilmente ma esistono alcuni sintomi che ne indicano la presenza:

  • i fiori si tingono di scuro. In genere viene colpito l'intero cespo ma qualche volta si verifica anche la morte dei singoli fiori;
  • i fiori malati si seccano e la maggior parte delle volte rimangono attaccati alla pianta;
  • i giovani tralci imbruniscono, si curvano ad assumere una forma uncinata e avvizziscono e cadono soprattutto in estate (foto al lato);
  • le foglie imbruniscono a partire dalla venatura principale e avvizziscono, appaiono come bruciate (da cui la denominazione) e rimangono attaccate alla pianta;
  • in genere, la malattia si sviluppa a partire dalla cima dei tralci e si manifesta in modo esplosivo sui giovani rami in concomitanza a un clima favorevole, soprattutto nei mesi che vanno da maggio fino a settembre.

Se si ha il sospetto della presenza della malattia occorre denunciarla, al Servizio Fitosanitario Provinciale. Se insorge la malattie occorre estirpare le piante e bruciarle (D. M. 10 settembre 1999, n. 356 "Regolamento recante misure per la lotta obbligatoria contro il colpo di fuoco batterico nel territorio della Repubblica") perchè non esiste cura e occorre evitare la sua diffusione.

Macchie brune sulle foglie

Macchie brune sulle foglie soprattutto nella pagina inferiore potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglie, cocciniglia bruna o cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e osservarle. Confrontatele con le foto riportate, sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. La cocciniglia bruna si presenta con il corpo ricoperto da una sorta di scudo ceroso di colore scuro mentre la cocciniglia cotonosa con il corpo avvolto da una sorta di lanugine cotonosa. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.

Cocciniglia bruna e cocciniglia farinosa sulla pianta

Rimedi: usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.

Presenza di piccoli animaletti biancastri sulla pianta

Se notate dei piccoli insetti mobili di colore bianco-giallastro-verdastri siete quasi sicuramente in presenza di afidi o come comunemente sono chiamati pidocchi. Osservateli con una lente di ingrandimento e confrontateli con la foto a lato, sono inconfondibili, non ci si può sbagliare.

Afidi delle piante

Rimedi: trattare la pianta con antiparassitari specifici facilmente reperibili da un buon vivaista.

Marciume radicale

Il marciume radicale può colpire queste piante a causa di un fungo, l'Armillariella mellea, chiamata comunemente chiodino o famigliola, facilmente riconoscibile in quanto il fungo risulta ben visibile.

Armillaria mellea

Le piante ammalate manifestano un progressivo ingiallimento e deperimento della parte aerea. Le radici marciscono e nella loro zona sottocorticale si evidenzia uno strato micellare color bianco-crema. Spesso in autunno, vicino alle piante morte, appaiono piccoli funghi a cappello, i chiodini o famigliole. Occorre eliminare subito le piante infette e sterilizzare il terreno di coltivazione. Sulle piante sane è bene fare trattamenti alle radici con fungicidi rameici.

TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI

I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a .

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Note - Fonti bibliografiche online

1. Provincia autonoma di Bolzano (Alto Adige), Ripartizione Agricoltura da cui è stata tratta la foto.

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